#BUL360SUMMIT

Banda ultralarga, Lombardo: “Accelerare sul piano aree grigie”

Il dg di Infratel: “Serve subito definire gli interventi per garantire il raggiungimento degli obiettivi Ue sulla gigabit society. Voucher chiave di volta”. E chiarisce: “Replicare modello di cooperazione pubblico-privato testato nelle aree bianche”

Pubblicato il 10 Dic 2019

lombardo

Serve subito un piano aree grigie per accelerare il raggiungimento degli obiettivi della gigabit society della Ue al 2025. È l’appello di Salvatore Lombardo, dg di Infratel, dal palco di Telco per l’Italia 360 Summit, l’evento romano Digital360-Corcom che ha acceso i riflettori copertura in banda ultralarga della zone industriali.

“L’attuazione della gigabit society rappresenta un intervento in continuità con l’Agenda digitale e ne estende gli obiettivi dal il 2020 al 2025: per quella data la Ue prevede che le imprese, le PA e le scuole siano connesse a 1 giga con il 5G disponibile nelle maggiori città e servizi a 100 mega  – ha ricordato Lombardo – La strategia italiana per la banda ultralarga rappresenta un’esperienza sul campo significativa di politiche efficaci e di coesione nazionale”.

Il piano nazionale prevede connettività ad almeno 100 Mbps fino all’85% della popolazione italiana, garantendo al contempo una copertura ad almeno 30 Mbps in download a tutti cittadini entro il 2020; una copertura ad almeno 100 Mbps di sedi ed edifici pubblici (scuole e ospedali in particolare) e banda ultralarga nelle aree industriali.

“Attualmente – ha fatto sapere Lombardo – il piano aree bianche è a regime con 3mila cantieri aperti e il 50% della progettazione esecutiva completata. Per questo capitolo della strategia sono state stanziati 2,5 miliardi di cui 1,5 utilizzati.  Qui sono coinvolti oltre 6.600 comuni con 14,3 milioni di abitanti e quasi 10 milioni di unità immobliari (1 milione sono imprese) e infine oltre 30mila sedi della PA. Il modello di rete è a Concessione Wholesale Only, con un operatore neutro a disposizione di tutte le telco con prezzo regolato per i servizi. Un modello che garantisce la competizione sulla qualità del servizio e non sulle infrastrutture”.

In questo scenario, adesso, Infratel si accinge a raccogliere la sfida della aree grigie. “Il piano in via definizione consentirà di svoltare verso i nuovi obiettivi della Gigabit Society, ma servono interventi di stimolo alla domanda e, dunque, i voucher possono svolgere una funzione chiave”.

Lombardo ha fatto il punto anche sulla situazione delle aree grigie dopo la consultazione avviata da Infratel e Invitalia.

“Circa 17 milioni di civici, distribuiti in circa 3600 comuni,  sono da considerarsi aree  grigie e necessitano di interventi pubblici per l’evoluzione a reti Vhcn”, ha fatto sapere il dg di Infratel secondo cui per rendere efficace l’intervento serve replicare il modello di collaborazione tra pubblico e privato già messo in atto con le aree bianche.

“L’intervento ha visto con successo la partecipazione di diversi soggetti (Ministero dello Sviluppo Economico, Infratel Italia, Regioni, Concessionario) sotto la guida di una cabina di regia unica nazionale (Cobul) e un importante impegno delle telco – ha ricordato – L’utilizzo delle infrastrutture esistenti, connessa con la possibilità di accedere al catasto nazionale delle infrastrutture di rete (Sinfi), consentono di rendere minimo l’impatto sulle infrastrutture esistenti e sulla mobilità dei cittadini, riducendo gli scavi, e di ottimizzare l’impiego degli investimenti pubblici”.

“Il piano Bul ha inoltre un importante impatto sull’occupazione, con una stima di oltre 15.000 persone impiegate nella realizzazione del piano aree bianche”, ha concluso.

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