BANDA LARGA

Friuli, accordo Insiel-Assomax per spingere il Wimax

Iniziativa in ottica anti digital divide per la diffusione della tecnologia wireless sul territorio nelle province di Udine, Trieste, Gorizia e Pordenone

Pubblicato il 01 Giu 2012

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“Lo sviluppo della banda larga in regione non passa solo attraverso accordi con i grandi gestori di telecomunicazione ma anche grazie a protocolli sottoscritti con operatori locali di ambito regionale” . Lo ha detto oggi l’assessore regionale alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi.

Intervenendo a Ronchi dei Legionari alla firma dell’accordo Insiel-Assomax per il superamento del cosiddetto svantaggio digitale in regione, Riccardi ha aggiunto che “per il Friuli Venezia Giulia si tratta di un doppio vantaggio competitivo, poiché da un lato si registra un indubbio stimolo al sistema imprenditoriale locale, dall’altro si tende a fornire servizi di connettività ad aree territoriali più marginali in cui gli operatori nazionali probabilmente non avrebbero l’interesse a investire”.

Assomax è un operatore di telecomunicazioni nato nel 2004, autorizzato dal ministero dello Sviluppo economico a fornire connettività a banda larga senza fili con la tecnologia Wimax nelle province di Udine, Trieste, Gorizia e Pordenone.

Nei giorni scorsi, Telecom Italia e il Comune di Udine hanno firmato oggi un accordo sulla rete ultrabroadband di nuova generazione in fibra ottica (Ngan) nel territorio comunale, riguardante tecniche che prevedono – grazie all’architettura Fttc (fibra al Cabinet) – di portare a poche centinaia di metri dal cliente la fibra e l’elettronica di ultima generazione.

La Regione ha anche verificato l’esigenza di predisporre il testo di uno specifico “accordo” Insiel-operatori delle telecomunicazioni per avviare una sinergia fra le potenzialità offerte dalla stessa Rete pubblica regionale in banda larga e quelle disponibili dalle reti dei singoli operatori di telecomunicazione (internazionali, nazionali e locali) attivi sul territorio regionale. Come previsto dalla legge 3 del 2011, “Norme in materia di telecomunicazioni”, l’Amministrazione regionale può concedere agli operatori di telecomunicazione privati “in diritto d’uso” quote di capacità di trasmissione della Rpr eccedenti il fabbisogno della pubblica amministrazione da concedere.

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