LO SCENARIO

Ftth, 5G, edge cloud: l’Europa rischia grosso, le telco non ce la fanno

Il report annuale Etno evidenzia da un lato investimenti record e dall’altro ritorni dimezzati. Una situazione non più sostenibile e che fa il paio con un numero troppo elevato di operatori nel Continente. Gli obiettivi del digital decade saranno difficilmente raggiungibili senza un’azione politica urgente

Pubblicato il 29 Gen 2024

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Gli investimenti europei nel settore delle telecomunicazioni hanno raggiunto la cifra record di 59,1 miliardi di euro e il 60-70% è stato dedicato all’installazione di reti mobili e fisse. Ma i ricavi del settore in termini di Arpu sono però i più bassi a livello mondiale. Questa la fotografia scattata dall’Etno, la principale associazione europea di telecomunicazioni, nel report “State of Digital Communications 2024” (SCARICA QUI IL REPORT) basato su una ricerca a firma di Analysys Mason.

“Gli utenti si aspettano nuove reti e la competitività dell’Europa si basa su una connettività innovativa. Per questo motivo dobbiamo intraprendere un’azione politica urgente per contribuire a rafforzare il settore europeo delle telecomunicazioni. Lo status quo – sia in termini di investimenti che di politiche – non consentirà di raggiungere i livelli di innovazione di cui abbiamo disperatamente bisogno per sostenere la crescita e realizzare l’autonomia strategica aperta”, commenta Lise Fuhr, direttore generale di Etno.

L’Arpu mobile e fisso

L’Arpu mobile è di 15 euro in Europa, contro i 42,5 euro degli Stati Uniti, i 26,5 euro della Corea del Sud e i 25,9 euro del Giappone. Lo stesso vale per l’Arpu della banda larga fissa, pari a 22,8 euro in Europa, contro i 58,6 euro degli Stati Uniti e i 24,4 euro del Giappone. Solo la Corea del Sud ha registrato un valore inferiore (13,1 euro).

Dimezzati i ritorni sugli investimenti

Dati che mettono in allarme l’associazione secondo cui i ritorni sul capitale investito si è quasi dimezzato nel recente passato: nel 2017 era del 9,1%, mentre nel 2022 è sceso al 5,8%, a dimostrazione che è sempre più difficile per le telco europee generare ritorni adeguati sui loro investimenti. Una situazione che fa il paio con il proliferare degli operatori mobili con oltre 500mila clienti: 45 quelli mappati nel 2023 contro gli 8 degli Stati Uniti, i 4 di Cina e Giappone e i 3 della Corea del Sud. E nel 2022 il CapEx pro capite delle telecomunicazioni in Europa si è attestato a 109,1 euro, inferiore a quello della Corea del Sud (113,5 euro) e di gran lunga inferiore a quello degli Stati Uniti (240,3 euro).

La roadmap Ftth

Per quanto riguarda le reti fisse, l’Europa ha raggiunto il 79,5% di copertura gigabit-capable nel 2023, contro il 97% della Corea del Sud, l’89,6% degli Stati Uniti e l’81,4% del Giappone. La copertura Ftth della popolazione europea (escluso dunque il Fttb) ha raggiunto il 63,4% nel 2023, rispetto al 55,6% dell’anno precedente. Tuttavia, sempre quest’anno, Analysys Mason conferma che alla fine del decennio, circa 40 milioni di persone nell’UE non avranno ancora accesso a una connessione gigabit fissa.

La roadmap 5G

Il rapporto di quest’anno, per la prima volta, traccia i progressi di innovazioni quali 5G standalone, open ran e edge cloud Sul fronte del 5G standalone si marcia al ralenti: solo 10 reti su 114 in Europa sono 5G standalone e il nostro continente è in ritardo rispetto all’Asia e al Nord America per quanto riguarda le offerte di edge cloud. “Il nostro rapporto ha rilevato che sono ancora necessari ulteriori investimenti significativi per la diffusione se si vuole raggiungere l’obiettivo della piena copertura 5G e gigabit entro la fine di questo decennio – si legge nel report – Nel 2023 il 5G in Europa raggiunge l’80% della popolazione, rispetto al 73% dell’anno precedente. Tuttavia, l’Europa è ancora indietro rispetto a tutti gli altri paesi del mondo: Corea del Sud (98% di copertura 5G), Stati Uniti (98%), Giappone (94%) e Cina (89%).

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La roadmap edge cloud

Per quanto riguarda l’edge cloud, che porta la capacità di calcolo vicino all’utente finale, l’Europa conta 4 offerte commercializzate nel 2023, distanziando sia la regione Asia-Pacifico (17 offerte) che il Nord America (9 offerte). Per quanto riguarda la Ran aperta – la forma più flessibile di rete di accesso radio – l’Europa conta 11 sperimentazioni e distribuzioni, il che significa che è davanti al Nord America, che ne ha contate 8, ma dietro all’Asia e al Giappone, che ne hanno contate 19. Queste cifre sottolineano la necessità di una politica industriale a favore dell’innovazione e degli investimenti nell’ecosistema della connettività europea.

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