L'OPERAZIONE

T-Mobile-Sprint, è fatta. Borse in fermento

Negli Usa strada spianata al colosso delle Tlc da oltre 26 miliardi di dollari. Il giudice distrettuale Victor Marrero respinge il ricorso di alcuni Stati secondo cui il deal avrebbe violato le leggi antitrust e alzato i prezzi. Il titolo di Sprint balza di oltre il 60%

Pubblicato il 11 Feb 2020

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Via libera alla fusione da 26,5 miliardi di dollari tra T-Mobile Usa e Sprint che punta a creare a creare il terzo più grande operatore mobile negli Stati Uniti e dare slancio enorme alla competizione nel settore wireless e nella corsa alle reti di nuova generazione 5G. Il giudice distrettuale Victor Marrero ha dunque respinto il ricorso di un gruppo di Stati, inclusi la California e New York, secondo cui l’accordo avrebbe violato le leggi antitrust e aumentato i prezzi.

Secondo T-Mobile e Sprint invece la fusione fornirà alla nuova società una migliore attrezzatura per competere con Verizon Communications e At&t, creando un’azienda più efficiente con prezzi bassi e velocità Internet più elevate.

Sulle notizie che anticipavano un imminente sentenza, il titolo Sprint è volato nel circuito dopo-borsa Usa ed ha guadagnato circa il 64%.

La decisione del giudice Marrero apre la strada all’accordo, che già ricevuto il parere favorevole della Fcc e del Dipartimento di Giustizia. Nella loro memoria a supporto delle telco il Dipartimento di Giustizia e la Fcc contestano che le procure generali degli stati, guidate da quelle della California e dello stato di New York, avranno successo e faranno affondare l’accordo, il risultato finale sarà quello che nelle aree rurali degli Usa ci saranno grandi ritardi per avere il 5G: “Soprattutto – sostengono le due agenzie – T-Mobile ha preso l’impegno a fornire copertura 5G all’85% delle popolazioni nelle aree rurali nei prossimi tre anni e il 90% in sei anni”.

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