IL MERGER

Fusione Vodafone-Three, i rimedi sui prezzi basteranno a convincere l’Antitrust Uk?



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Le due telco presentano un piano a tutela dei consumatori dopo le criticità sollevate dall’Autorità britannica. E garantiscono investimenti nelle nuove reti. Si punta a chiudere la partita il prima possibile, il verdetto della Cma atteso entro il 7 dicembre

Pubblicato il 1 ott 2024



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Vodafone e Three Uk provano a vincere le resistenze dell’Antitrust britannico alla loro fusione con una serie di concessioni, dopo le preoccupazioni sulla competizione di mercato e il rialzo dei prezzi per i consumatori espresse dal garante della concorrenza del Regno Unito, Cma. Le due telco si sono impegnate a limitare gli aumenti dei prezzi su alcune offerte. Hanno, inoltre, garantito l’impegno sugli investimenti di rete.

Fusione Vodafone-Three Uk, nuove concessioni all’Antitrust

Nella risposta inviata alle osservazioni provvisorie della Cma, Vodafone e Three Uk si dicono in disaccordo con il punto di vista dell’autorità, affermando che l’unione delle due aziende è “un’opportunità unica di trasformare l’infrastruttura digitale del Regno Unito con un investimento di rete da 11 miliardi di sterline”.

Le due telco offrono diverse concessioni, che si aggiungono agli impegni inseriti nella proposta iniziale di merger. Queste concessioni, scrivono le due aziende, “rispondono completamente alle preoccupazioni” sollevate dalla Cma sui segmenti sia retail che wholesale del mercato. Per esempio, Vodafone e Three manterranno le tariffe a 10 sterline o meno per due anni dal completamento dell’operazione per i clienti del brand Smarty e le tariffe per le fasce della popolazione vulnerabili sui brand Smarty e Voxi for Now.

Sul mercato all’ingrosso, la nuova entità fornirà offerte per incoraggiare gli Mvno ad accedere a capacità di rete aggiuntiva.

Vodafone e Three Uk hanno anche confermato l’impegno a investire 11 miliardi di sterline nella loro rete, se il merger sarà approvato, e ad estendere i benefici di rete per la concorrente Virgin Media O2 (VmO2) e i clienti Mvno. Hanno anche acconsentito a vendere spettro a VmO2.

I timori dell’autorità britannica, decisione finale a dicembre

Il merger, un deal da 16,5 miliardi di sterline (circa 20 miliardi di euro), secondo le osservazioni preliminari della Cma potrebbe comportare prezzi più alti per decine di milioni di clienti nel settore della telefonia mobile nel Regno Unito e non necessariamente portare a maggiori investimenti nella rete.

Nelle sue conclusioni provvisorie la Cma ha suggerito una serie di interventi per attenuare le sue preoccupazioni. Per esempio, Vodafone e Three dovrebbero impegnarsi a rispettare i loro “obiettivi di investimento e non aumentare i prezzi per i clienti”. Le aziende potrebbero anche proporre una “tariffazione all’ingrosso standardizzata per garantire agli operatori di reti mobili virtuali di ottenere un prezzo equo”.

La Cma ha anche affermato che la creazione di un quarto operatore di telefonia mobile “potrebbe non essere efficace” nel risolvere i problemi di concorrenza.

L’autorità ha comunque lasciato spazio a “un potenziale percorso di completamento dell’accordo” e la decisione finale sarà presa entro il 7 dicembre.

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