L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Competition and Markets Authority, Cma) ha stabilito che la fusione tra Vodafone e Three potrà essere autorizzata se entrambe le società sottoscriveranno impegni vincolanti a investire ingenti risorse per la realizzazione di una rete 5G congiunta in tutto il Regno Unito. Alla costruzione dell’infrastruttura dovranno affiancarsi tutele per i clienti a più breve termine, che richiederanno alla società risultante dalla fusione non solo di fissare un tetto massimo per alcune tariffe mobili, ma anche di offrire condizioni contrattuali prestabilite agli operatori di rete mobile virtuale, per un periodo di tre anni.
Il lavoro del gruppo d’inchiesta della Cma
A settembre, il gruppo d’inchiesta indipendente che conduce l’indagine approfondita della Fase 2 sulla fusione aveva provvisoriamente rilevato che l’operazione avrebbe potuto portare a prezzi più elevati per i clienti e a condizioni meno vantaggiose per i fornitori di reti virtuali.
Dopo la pubblicazione di questi risultati, il team della Cma ha esaminato una serie di opzioni per sciogliere i nodi principali, e a novembre ha pubblicato un documento di lavoro sulle misure correttive che includeva una serie di potenziali azioni di rimedio. Da allora il gruppo d’inchiesta ha analizzato le risposte al documento di lavoro chiedendo ulteriori contributi all’Ofcom, l’autorità di regolamentazione delle comunicazioni.
Nella sua decisione finale la Cma ha confermato di essere convinta che l’impegno proposto, sostenuto da tutele a più breve termine per i clienti al dettaglio e all’ingrosso, risolva le criticità in materia di concorrenza.
Le condizioni per portare a termine il merger
La fusione sarà quindi autorizzata a procedere a condizione che vengano rispettati i seguenti impegni giuridicamente vincolanti:
- Realizzazione del piano di rete congiunto, che definisce gli aggiornamenti, l’integrazione e i miglioramenti che Vodafone e Three apporteranno alla loro rete combinata nel Regno Unito nei prossimi otto anni. Il gruppo d’inchiesta è giunto alla conclusione che, migliorando significativamente la qualità della rete combinata, la piena attuazione di questo piano stimolerebbe la concorrenza tra gli operatori di rete mobile nel lungo termine, a vantaggio di milioni di persone che si affidano ai servizi di telefonia mobile.
- Limitazione delle tariffe mobili e dei piani dati selezionati per tre anni, così da proteggere direttamente un gran numero di clienti Vodafone / Three da aumenti di prezzo a breve termine nei primi anni del piano di rete.
- Offerta di prezzi e condizioni contrattuali prestabilite per i servizi all’ingrosso (sempre per tre anni) per garantire che i fornitori di rete virtuale possano ottenere condizioni competitive durante l’implementazione del piano di rete.
Il ruolo di Ofcom e Cma nella supervisione della newco
L’impegno sulla rete sarà supervisionato sia dall’Ofcom che dalla Cma, e la società risultante dalla fusione sarà tenuta a pubblicare una relazione annuale che illustri i progressi compiuti nell’attuazione del piano di rete. La Cma sarà responsabile del monitoraggio e dell’applicazione delle protezioni relative alle tariffe per i consumatori e alle condizioni all’ingrosso.
“È fondamentale che questa fusione non danneggi la concorrenza, ed è per questo che abbiamo dedicato del tempo a valutare l’impatto che potrebbe avere sul mercato delle telecomunicazioni”, ha dichiarato Stuart McIntosh, presidente del gruppo d’inchiesta indipendente che conduce l’indagine. “Dopo aver esaminato attentamente le prove e le numerose risposte ricevute, riteniamo che la fusione possa aumentare la concorrenza nel settore della telefonia mobile nel Regno Unito e che debba essere autorizzata, ma solo se Vodafone e Three accetteranno di attuare le misure da noi proposte”.
Appuntamento a Telco per l’Italia il 12 dicembre
Per agenda e registrazione cliccare qui