Fusione Wind-3, l’Europa vuole indagare di più

La Commissaria Vestager dispone un supplemento di indagine. Vimpelcom avrebbe fatto sapere alla Commissione di non riuscire ad investire in Italia se l’operazione fosse bocciata

Pubblicato il 22 Apr 2016

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Slitta al 18 agosto il verdetto Ue sulla fusione Wind-Tre. Lo riporta Il Sole 24 Ore, secondo cui la commissaria Antitrust, Margrethe Vestager, ha disposto “un supplemento di indagine” sull’operazione, allungando dunque i tempi per la decisione.

In questo frangente Vimpelcom avrebbe fatto presente chiaramente alla Commissione che, se la fusione fosse bocciata non avrebbe la capacità necessaria a investire in Italia dato che Wind ha una copertura Lte (in termini di siti) tre volte inferiore a Tim e cinque a Vodafone.

H3G finora non ha chiuso un bilancio in utile in Italia, guarderebbe ad altre opportunità se ce ne fossero, ma non all’infinito perché non genera cassa sufficiente a sostenere il Capex necessario.

Se l’aggregazione andasse in porto, il nuovo gruppo nascerebbe con una leva elevata – 4,9 l’Ebitda – ma i piani prevedono di ricondurre entro il 2019-2020 il parametro intorno a 3 volte, un livello compatibile con un rating investment grade di tripla B. A quel punto – secondo il giornale – potrebbe essere considerata anche l’Ipo.

Nel frattempo i rapporti tra i due soci – nella jv 50%-50% – saranno regolati da una governance che cerca di limitare i conflitti. Organigramma aziendale e board sono già stati annunciati mentre in casop di “divorzio” si prevede un processo rapido per risolvere la questione in sei mesi.

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