“Il presidente e l’amministratore delegato, nell’interesse di
tutti gli azionisti e di tutti i dipendenti, intraprenderanno ogni
possibile azione a tutela del valore del Gruppo Telecom Italia”:
lo si legge in un comunicato diffuso ieri a tarda sera da Telecom
Italia.
Intanto, in attesa che si chiarisca la situazione finanziaria della
controllata Sparkle, al centro delle indagini della magistratura
sulle frodi carosello al fisco, il consiglio di amministrazione
della capogruppo Telecom Italia non approverà oggi, come invece
era in calendario, il bilancio separato e il consolidato di Gruppo
al 31.12.2009. Anche la convocazione dell’Assemblea, già
programmata per il 12 aprile, così come l’aggiornamento del
Piano triennale sono rinviati alla riunione del Consiliare prevista
per il 25 marzo, “posta l’impossibilità di ricomprendere
correttamente ad oggi i risultati della controllata Sparkle”.
Rinviata che la riunione con Analisti, Investitori e Stampa per la
presentazione dei risultati 2009 e dell’aggiornamento del Piano
triennale prevista per domani. Sarà riconvocata dopo
l’approvazione del bilancio consolidato di Gruppo. Oggi, però,
al termine del Consiglio di amministrazione Bernabè parlerà nel
corso di una conference call..
“Con riferimento agli eventi che hanno visto coinvolta la
società Sparkle, controllata al 100% da Telecom Italia, e ai
conseguenti provvedimenti giudiziari, da una prima lettura delle
oltre 1.600 pagine dell’ordinanza notificata a Sparkle risulta
che i fatti si riferiscono ad una vicenda nota e già fatta oggetto
di verifiche e interventi di audit nel luglio del 2007”, spiega
Telecom Italia.
“Nelle note al bilancio consolidato per l'esercizio 2007,
Telecom Italia ebbe infatti già a rappresentare che Sparkle era
stata interessata da richieste di informazioni da parte
dell'Autorità Giudiziaria. L'oggetto delle indagini era
una presunta frode IVA perpetrata da un fornitore operante nel
mercato dei servizi di telecomunicazioni di tipo “Premium”.
Sparkle, oltre a prestare la propria collaborazione alle autorità
inquirenti, a scopo cautelativo interruppe i rapporti commerciali
con i soggetti indagati”.
“Per quanto imputabile a Sparkle i fatti contestati risalgono
agli anni 2005-2007. Nella giornata di oggi, quale misura
cautelativa, l’Autorità Giudiziaria ha sequestrato un importo
pari a circa 300 milioni di euro tra crediti e disponibilità
liquide di Sparkle, corrispondente secondo il provvedimento al
credito IVA illecitamente maturato per gli anni d’imposta oggetto
dell’illecita attività contestata”.
“Il Consiglio di Amministrazione di Sparkle, in virtù di un
criterio di prudenza, non ha ritenuto opportuno procedere alla
approvazione del proprio bilancio al 31.12.2009, dovendo completare
l’esame della corposa documentazione ricevuta per poi procedere
ad una corretta valutazione e rappresentazione della situazione”.