"Siamo enormemente soddisfatti per le chiusure degli accordi
in Argentina. Rappresentano una straordinaria opportunità di
sviluppo per il gruppo": con queste parole il presidente di
Telecom Italia, Gabriele Galateri, commenta l'ascesa di Telecom
Italia al 58% di Sofora, la holding di Telecom Argentina.
Piazza Affari ha promosso l'operazione: in una giornata
"piatta", Telecom ha chiuso con un progresso
dell'1,52% a 1,07 euro.
Come avevamo annunciato
ieri le autorità antitrust, delle telecomunicazioni ed i
vertici della politica hanno dato il via libera al passaggio
dell’8% di Sofora, la holding che controlla Telecom Argentina,
dalla famiglia Werthein a Telecom Italia che sale così al 58%
acquisendo tutti i diritti della gestione. I Werthein scendono al
42%.
Il via libera è arrivato con l’approvazione da parte delle
autorità antitrust e di regolamentazione del settore delle
telecomunicazioni argentine degli impegni sulla trasparenza di
gestione in relazione ai rapporti fra Telecom Italia e la spagnola
Telefonica che in Argentina si spartiscono il mercato del fisso e
sono i maggiori operatori nel mobile. Accordi stipulati fra Telecom
Italia e la famiglia Werthein lo scorso 5 agosto e formalizzati
definitivamente ieri. Si tratta di tutta una serie di rigorose
condizioni di governance, più rigide di quelle applicate in
Brasile, volte ad assicurare che non vi siano intese di tipo
oligopolistico ai danni della concorrenza nel mercato della
telefonia argentina.
Il semaforo verde è stato annunciato all’amministratore delegato
di Telecom Italia Franco Bernabè dalla stessa presidente argentina
Cristina Kirchner, a conferma di quanto delicato il “caso
Telefonica” fosse diventato a Buenos Aires, in particolare dopo
che il governo argentino aveva chiesto a Telecom di dismettere
tutta la sua partecipazione. Ora la pace è fatta a vantaggio di
tutti, compresa l’immagine internazionale dell’Argentina e gli
stessi rapporti fra i due Paesi che rischiavano di finire
deteriorati per quello che a Roma era chiaramente apparso come un
tentativo di esproprio ai danni di Telecom Italia.
Ora Franco Bernabè può consolidare le attività argentine
migliorando sensibilmente i ratios patrimoniali del gruppo e, dopo
un biennio di dismissioni, mettere una solida pietra verso una
politica di sviluppo. Non è cosa da poco, visto che l’operazione
determinerà un effetto netto positivo una tantum già sul conto
economico del bilancio consolidato del quarto trimestre 2010 di
circa 250 milioni di euro: nei primi sei mesi del 2010, Telecom
Argentina registra ricavi pari a circa 1,3 miliardi di euro e un
ebitda pari a circa 400 milioni di euro.
L’effetto del consolidamento sull’intero anno non dovrebbe
essere inferiore agli 800 milioni di euro. Ciò comporterebbe un
sensibile miglioramento del rapporto debito/ebitda di Telecom
Italia che scenderà da 2,7 a 2,9 riportando tali parametri
“quasi alla normalità, a livelli compatibili con una abituale
struttura finanziaria di una società di tlc incumbent in un
mercato europeo maturo”, come ha commentato Bernabè.
L’incremento della partecipazione in Sofora non determinerà
alcun esborso finanziario per Telecom Italia visto che l’8% è
stato pagato un solo dollaro formale, anche per la disponibilità
manifestata da Telecom Italia a rinegoziare la call option in suo
possesso sul 50% delle azioni in mano ai Wethein.
Le misure più significative di separazione riguardano il divieto
per Telefonica e i suoi rappresentanti di partecipare e votare
negli organi sociali di Telco, di Telecom Italia e delle sue
controllate, quando siano trattate materie relative allo
svolgimento delle attività di telecomunicazioni nel mercato
argentino. Inoltre, Telefonica non potrà designare amministratori
o direttori nelle società controllate da Telecom Italia in
Argentina.
L’operazione attribuisce a Telecom Italia le piene leve
gestionali del gruppo Telecom Argentina anche attraverso la nomina
del Presidente e del Chief Executive Officer.
Il Gruppo Werthein assume il compito della verifica
dell’adempimento degli accordi relativi a Telecom Argentina
attraverso il Comitato indipendente di conformità regolatoria
costituito a tale scopo.
Come conseguenza dell’operazione cessano i contratti di call
option detenuti da Telecom Italia per l’acquisizione delle azioni
di Sofora.
Ma a ben vedere si tratta di dettagli. La sostanza è che con
l’operazione Sofora, Telecom Italia migliora sensibilmente i
ratios patrimoniali e rafforza la sua posizione all’estero. Dopo
gli anni delle vacche magre e delle dismissioni, TI segna un punto
significativo di crescita anche a livello internazionale. Brasile e
Argentina non sono proprio due mercati da buttare.