"Il futuro di Internet veloce e della banda larga è di grande
interesse perchè è sulla banda larga che passeranno tutte le
applicazioni che vanno dalla digitalizzazione della pubblica
amministrazione al turismo. Mi auguro che verranno messe in campo
non solo le nostre risorse ma anche gli 800 milioni di euro
promessi dal governo per la banda larga". Così Gabriele
Galateri, presidente di Telecom Italia nel corso dell'incontro
"Conoscere la Borsa" a Salerno.
Galateri ha anche spiegato che "il settore delle
telecomunicazioni è un settore resistente perchè i suoi prodotti
sono essenziali. Anche le nostre attività sono state coinvolte
nella crisi ma la stiamo affrontando bene. È necessario informare
e formare tutti, dalle famiglie alle imprese, affinchè i servizi
vengano adeguatamente utilizzati" ha concluso il
presidente.
Intanto ipotesi di riassetto azionario si profilano per Telecom
Italia in Argentina dopo che il Governo di Buenos Aires ha respinto
il ricorso del gruppo guidato da Franco Bernabè contro la
decisione dell'Autority argentina di bloccare il voto ai tre
consiglieri italiani della società di telecomunicazioni.
Rumors, non confermati nè smentiti vedono all'orizzonte una
possibile cessione dell'operatore da parte di Telecom, in
accordo con il Governo di Buenos Aires, che starebbe seguendo con
grande interesse la vicenda. Interessati a Telecom Argentina
sarebbero, secondo le indiscrezioni della stampa argentina, Ernesto
Gutierrez a capo di Aeropuertos 2000 e il gruppo El Clarin.
Ma dagli azionisti Telecom Italia non arriva oggi nessuna conferma
all'ipotesi di abbandonare Buenos Aires. ll presidente del
consiglio di gestione di Intesa SanPaolo, Enrico Salza, infatti,
interpellato a margine dell'esecutivo Abi a Milano, risponde
con un "no comment" a chi gli chiede se le ipotesi
riportate oggi dalla stampa siano verosimili. Intesa SanPaolo è
tra i soci di riferimento della Telco, la holding che è il primo
azionista di Telecom Italia.
L'ad di Mediobanca Alberto Nagel, interpellato sullo stesso
argomento a margine dell'esecutivo, non ha aperto bocca,
mantenendo l'abituale riservatezza.