Un appello per salvare Galileo. Lo lanciano alla Commissione Ue le
29 aziende europee dell`associazione Galileo Services per
ripristinare i fondi assegnati allo sviluppo dei servizi e delle
applicazioni Gnss nell`ambito del sistema di navigazione
satellitare europeo. I membri di Galileo Services hanno ribadito le
loro richieste nel meeting annuale che si svolge oggi e domani a
Roma, presso la sede della Sogei, la società di Ict del ministero
dell`Economia e finanze, che dal 2004 fa parte di Galileo Services
per promuovere l`impiego delle applicazioni satellitari in Italia a
favore della Pubblica amministrazione.
L`amministratore delegato di Sogei, Marco Bonamico, nel suo saluto
di benvenuto ai partecipanti, ha sottolineato "la necessità
che la Commissione europea rinnovi i propri impegni a sostegno
della ricerca per lo sviluppo del sistema di navigazione europea e
delle sue applicazioni".
A chiedere più fondi per Galileo era stato anche il Parlamento
europeo lo scorso giugno in occasione delle sessione di domande e
risposte con la Commissione europea organizzato dalla Commissione
Industria di Strasburgo.
"Investire nel completamento di Galileo è un'idea giusta,
sia politicamente che economicamente – aveva puntualizzato
Herbert Reul, presidente della commissione Industria, ricerca
energia in quell’occasione -. Sarebbe un errore abbandonare il
progetto a metà strada ora che sempre più applicazioni economiche
si basano sul posizionamento satellitare, nei settori
dell'agricoltura, dei trasporti e delle costruzioni. Il
potenziale industriale sta appena cominciando a emergere".
Comunque, "la Commissione deve certamente vigilare
sull'uso professionale dei finanziamenti. Aumenti dei costi
nell'ordine di quelli visti in passato devono essere
assolutamente prevenuti", concludeva Reul.
Il progetto è attualmente in uno stadio avanzato: i centri di
controllo sono in fase di realizzazione, e i primi satelliti
verranno lanciati nel 2011. Entro la prima metà del 2014, 18
satelliti saranno in orbita. I fondi attuali (40 milioni di euro)
sono sufficienti solo per il primo gruppo di 18 satelliti, ma ne
servono 30 (27 più tre di riserva) per garantire una copertura
completa del globo.