Contenere i costi del progetto Galileo senza che questo impatti
sulla roadmap di lancio e implementazione del Gps europeo. È
l’obiettivo esposto dal commissario Ue per l’industria, Antonio
Tajani, che ha incontrato i responsabili delle industrie coinvolte
nella realizzazione della costellazione: Reynald Seznec per
ThalesAleniaSpace, Auque e Paynter per Eads Astrium, Marco Fuchs
per Ohb, Le Gall per Arianespace, Gualdaroni per SpaceOpale,
Wörner per Dlr e Dordain per l'Esa.
L'appello di Tajani all'industria è stato di una
"forte assunzione di responsabilità riguardo al contenimento
dei costi e al rigoroso rispetto degli impegni, anche
temporali".
"Lanceremo il primo satellite a settembre di quest'anno e
altri due già nel 2012", ha detto Tajani sottolineando
l'importanza del Gps europeo e evidenziando che esso farà
risparmiare all'Ue circa 80 miliardi di euro fino al 2020
“soprattutto in termini di maggiore sicurezza delle
infrastrutture energetiche, di maggiore accuratezza al momento
dell'atterraggio e del decollo degli aerei e di maggiore
precisione in caso di soccorso di dispersi".
Per arrivare al completamento del sistema, nel 2014, si prevedono
costi aggiuntivi per circa 1,9 miliardi di euro. Con l'attuale
programmazione finanziaria (2007-2013) Galileo può contare già su
finanziamenti pubblici per 3,4 miliardi di euro. La roadmap prevede
che entro giugno siano firmati gli ultimi appalti e allora,
probabilmente, si saprà anche con maggiore esattezza quali saranno
i costi futuri. Entro il 2014 dovrebbero diventare operativi 18
satelliti che consentiranno a Galileo di affrontare la concorrenza
sul mercato mondiale, a partire dal Gps americano, con ricadute
positive per cittadini e imprese.