Gambardella (Etno): Focus sulle strategie per le Nga”

Il presidente dell’associazione che rappresenta le principali telco europee: “Cresce lo scambio di dati ma non dei ricavi. Il modello è da rivedere”. Appuntamento a Trento il 24 giugno con il workshop internazionale

Pubblicato il 20 Giu 2011

Per due giorni Trento sarà la capitale delle telecomunicazioni
europee. Il 24 giugno si riunirà nel capoluogo provinciale il
board dell’Etno, l’Associazione europea degli operatori di
telecomunicazioni (250 miliardi di ricavi, 70% degli investimenti
del settore), presieduta da un italiano, Luigi Gambardella.

Successivamente, si svolgerà un workshop internazionale, sempre
organizzato da Etno, che riunirà molti responsabili
dell’industria europea delle telecomunicazioni per discutere di
innovazione, strategie di crescita, sviluppo delle reti. L’evento
è ospitato dalla Provincia Autonoma di Trento ed è realizzato con
il supporto del Financial Times e di Informatica Trentina. Vi
parteciperanno un centinaio di rappresentanti di imprese del
settore europee e internazionali, di istituzioni nazionali ed
europee, del mondo accademico. Tra le imprese partecipanti vi sono
Alcatel-Lucent, Avaya, Belgacom, Bt, Cisco, Deutsche Telekom,
Eircom, Ericsson, France Telecom, Huawei, Informatica Trentina,
Intel, Liberty Global, Kpn, Magyar Telekom, Microsoft, Nec, Nokia
Siemens Networks, Portugal Telecom, Sirti, Swisscom, Telecom
Italia, Telefonica, Telekom Austria, Telenor, Telia Sonera, Türk
Telekom, Verizon.

A rappresentare gli atenei e le società di analisi ci saranno la
London School of Economics (che presenterà, anche in base agli
esiti dell’incontro, uno studio sullo sviluppo delle
comunicazioni elettroniche e i trend europei), Mc Kinsey,
Politecnico di Milano, Università di Roma Tor Vergata e
Università di Trento. È prevista la partecipazione di
rappresentanti di Commissione europea, Parlamento europeo, European
Investment Bank, Agcom.

Gambardella, perché la scelta di Trento per questo meeting
europeo?

Come ha giustamente osservato il presidente della Provincia
Autonoma Lorenzo Dellai, la scelta di Trento quale sede del Board
dell’Etno e del successivo workshop sull’innovazione nelle reti
e servizi da parte delle telco rappresenta il riconoscimento da
parte degli operatori europei del valore emblematico delle scelte e
delle esperienze di un territorio e di una comunità che hanno
fatto dell’innovazione la propria sfida strategica. Trento è una
città leader nell’innovazione, una vera e propria capitale
europea delle tecnologie e che dimostra eccellenza nell’ambizione
dei progetti di sviluppo nel settore dell’Ict.

In Italia si parla di un “modello Trento” per la larga
banda.

Si tratta di una esperienza significativa che viene seguita con
molto interesse anche in Europa. Questa esperienza rappresenta una
best practice europea di collaborazione pubblico-privato per lo
sviluppo delle reti in fibra ottica, anche in considerazione degli
sforzi messi in campo, dell’ambizione del progetto e delle
caratteristiche geografiche del territorio dove lo sviluppo delle
Ngn verrà implementato.

Quale obiettivo vi proponete?
Avviare una discussione su come gli operatori di telecomunicazioni
possono far leva sull’innovazione al fine di creare valore,
attraverso il deployment delle nuove reti e l’offerta di nuovi
servizi, in particolare in aree come i rich communication services,
il machine to machine, i content delivery networks. Il workshop con
i principali protagonisti del settore ci consentirà di guardare da
vicino alle tematiche del network innovation, in particolare alle
strategie di sviluppo delle Nga fisse e mobili. Come dicevo, vista
la sede che ci ospita l’incontro sarà anche l’occasione di
presentare e discutere con i principali operatori europei il
“modello Trento” per lo sviluppo della rete in fibra.

Le telco sanno innovare?
Sicuramente, e molto. L’innovazione è spesso associata
principalmente ai nuovi servizi offerti dai player over the top, ma
si dimentica che questi nuovi servizi si basano proprio sulle
innovazioni di rete.

Però le reti in fibra stentano a partire.
L’Europa conta 133 milioni di connessioni a banda larga: siamo il
più grande mercato del mondo. Mi soffermerei, piuttosto, sui dati
appena resi pubblici dalla Commissione europea che parlano di un
preoccupante declino nei ricavi delle telco a fronte di enormi
investimenti necessari per le Nga: fra i 73 ed i 221 miliardi per
raggiungere gli obiettivi dell’agenda digitale, a seconda delle
velocità di banda e della penetrazione. Tuttavia, alla rapida
crescita dei dati scambiati sulle reti fisse e mobili non
corrisponde un aumento dei ricavi degli operatori. È sulla
sostenibilità di questo modello che dobbiamo interrogarci.

Con che risposte?
È necessario trovare un equilibrio dove tutti i player della
catena del valore siano incoraggiati ad investire. Il quadro
regolamentare, poi, è un elemento chiave per definire la
propensione dell’industria ad investire: l’obiettivo deve
essere di favorire gli investimenti individuando regole flessibili
capaci di salvaguardare la concorrenza ma anche di favorire lo
sviluppo delle nuove reti.

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