In occasione della prima Digital Assembly, che si tiene oggi e
domani a Bruxelles, per valutare i progressi verso gli obiettivi
dell’Agenda Digitale e per fissare le priorità future della
politica europea nel campo delle comunicazioni elettroniche, Etno
(l’associazione europea degli operatori di telecomunicazioni) e
Digitaleurope (l’associazione che rappresenta i manifatturieri
dei dispositivi Ict) hanno esposto alla Commissione europea la loro
ricetta per favorire la crescita del settore.
Le due associazioni insieme rappresentano un fatturato complessivo
di 1.250 miliardi di euro e 3 milioni di dipendenti, sono la voce
dell’industria Ict e Tlc in Europa. "Le politiche di settore
dovrebbero essere finalizzate a migliorare le condizioni di
investimento del settore privato – dice Luigi Gambardella,
presidente dell’Executive Board di Etno – I finanziamenti
pubblici devono essere attentamente mirati al fine di completare, e
non escludere, gli investimenti privati, aumentando così la
copertura e la domanda di Nga come complemento alle iniziative
private".
Dello stesso avviso Ormala Erkki, presidente di Digitaleurope,
secondo il quale "per rendere l'industria delle Ict
pienamente efficace nel suo ruolo per il raggiungimento degli
obiettivi dell'Agenda Digitale, l'attuale frammentazione
del mercato interno deve essere risolta in modo da consentire la
creazione di un mercato veramente unico per i servizi
digitali".
Il mercato unico digitale e gli investimenti in reti a banda larga
ad alta velocità sono quindi le priorità per lo sviluppo del
settore suggerite dalle due associazioni. Il mercato unico digitale
avrà il potere di fornire un accesso più ampio e facile ai
contenuti online, ad esempio attraverso i sistemi di licenze
paneuropei e l’adattamento dei sistemi del diritto d'autore
alle nuove tecnologie, mentre lo sviluppo di infrastrutture a banda
larga veloce è un requisito indispensabile per permettere
all’economia nel suo complesso di beneficiare di Internet.