Lo sviluppo dell'economia digitale è fondamentale per
l'Europa ma per raggiungere gli obiettivi fissati
dall'Agenda della commissione è necessario uno sforzo di
tutti: Governi, regolatori, operatori e società civile. Ad
affermarlo, in un'intervista a Key4biz, è Luigi Gambardella,
presidente di Etno, l'associazione europea degli operatori di
telecomunicazioni.
"Il settore delle telecomunicazioni", spiega il manager,
"ha enormi potenzialità di crescita ed è ormai largamente
riconosciuto sia a livello politico, sia dagli analisti economici,
che il suo contributo è fondamentale in termini di crescita della
produttività dell'economia. Tuttavia, ci troviamo in un
momento molto delicato ed è molto importante che la Commissione
europea, i regolatori e i governi nazionali comprendano appieno che
l'industria necessita di alcune condizioni affinché siano
effettuati investimenti di larga scala".
Saranno le regole a definire le convenienze di investimento degli
operatori, perché condizioneranno i ritorni economici
dell'investimento. "Non è un caso", osserva
Gambardella, "che le opzioni di policy debbano ancora essere
oggetto di ulteriore valutazione, per consentire criteri equi di
remunerazione agli operatori che abbiano assunto il rischio degli
investimenti in nuove infrastrutture". Il mancato recepimento
di un quadro regolatorio adeguato, aggiunge, "può determinare
scenari di mercato che possono registrare spostamenti non
proporzionati del valore verso quegli operatori che non
contribuiscano allo sviluppo delle reti e al miglioramento della
qualità dei servizi. Il tutto con effetti distorsivi sulla scelta
degli investimenti e sulla competitività europea, anche a lungo
termine. Ma l'importanza di un'evoluzione su larga scala
dell'Ict, e in particolare delle comunicazioni elettroniche,
implica una riflessione di più ampia portata".
Secondo il presidente di Etno, "non stiamo riflettendo
solamente sui piani d'investimento di un settore
dell'economia, ma anche su come garantire che le nuove
tecnologie e le nuove reti possano garantire nei prossimi dieci
anni i diritti dei cittadini alla libertà d'informazione e di
opinione. Lo sviluppo di una 'global communication
platform', aperta trasparente e competitiva, reso possibile da
un altrettanto solido sviluppo delle reti grazie agli investimenti
privati garantisce una maggiore liberta' di opinione da parte
dei cittadini rispetto ai tradizionali sistemi di
broadcasting".
Proprio per questo", conclude Gambardella, "il lancio e
la gestione al meglio di questo processo necessita di
un'iniziativa allargata che veda coinvolti governi, operatori e
società civile".