Preoccupazione di Aeranti-Corallo dopo il via libera lo scorso 11 aprile del Consiglio dell’Agcom alle regole di gara per l’assegnazione delle frequenze tv (ex beauty contest), che con la diminuzione dei lotti che saranno messi a gara – ridotti da 6 a 3 – di fatto riconfigura il piano delle frequenze televisive non più su 25, ma su 22 reti televisive nazionali. Aeranti-Corallo, che rappresenta circa mille imprese radio e tv locali, chiede che “una parte delle frequenze resesi disponibili venga riutilizzata per risolvere i problemi dell’emittenza locale”. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, esprime preoccupazione circa le nuove scelte adottate. “In particolare – sottolinea Rossignoli – occorrono garanzie per il mantenimento del terzo delle frequenze da parte delle tv locali e per la continuità di esercizio da parte delle imprese televisive locali attualmente operanti sul canale 59 Uhf”.
“Le regole di gara approvate dal Consiglio dell’Agcom prevedono che i lotti in gara non siano più sei, come originariamente previsto, ma che diventino tre, tutti relativi a frequenze inferiori ai 700 MHz. La precedente delibera prevedeva tre lotti “L” (sotto ai 700 MHz), e precisamente: L1 (ch. 6 e 7 Vhf); L2 (ch 25 Uhf); L3 (ch 23, 24 e 28 Uhf), con diritti di uso ventennali e tre lotti “U” (banda 700 MHz), e precisamente: U1 (ch 54 Uhf); U2 (ch 55 Uhf) e U3 (ch 58 Uhf), con diritti di uso quinquennali – si legge nella nota di Aeranti-Corallo – La nuova delibera 277/13/Cons espunge le frequenze dei lotti “U”, riconfigurando il piano delle frequenze televisive non più su 25, ma su 22 reti televisive nazionali. Inoltre, vengono ridefinite le frequenze relative ai tre lotti messi a gara, che risultano, pertanto così formati: L1 (ch 6 Vhf e 23 Uhf); L2 (ch 7 e 11 Vhf); L3 (ch 25 e 59 Uhf. L’assegnatario avrà diritto ad un canale sostitutivo del 59 nel 2016)”.
“Le frequenze non più a gara, si legge nelle considerazioni iniziali della delibera, serviranno, tra l’altro, alla risoluzione delle specifiche problematiche interferenziali lamentate da vari operatori e saranno destinate al miglioramento del sistema televisivo, all’efficientamento della rete di servizio pubblico della Rai (attraverso l’utilizzo delle frequenze dell’ex lotto L3 e cioè dei ch 23, 24 e 28 Uhf), alla liberazione graduale dei canali 57-60 entro il 2016 e secondo le priorità di pianificazione stabilite dall’Autorità e alla pianificazione e riassegnazione dei rimanenti canali della banda 700 MHz entro il 2020 – prosegue la nota di Aeranti-Corallo – inoltre, l’esclusione delle suddette frequenze dalla gara permetterà l’individuazione di una road map del refarming della banda 700 con il duplice obiettivo di consentire in tempi più ravvicinati di bandire la gara dei servizi Lte sulla porzione di banda superiore (canali da 57 a 60) e di dare certezze di utilizzo ai canali inferiori (canali da 49 a 56) che potranno essere utilizzati per la televisione per un periodo più lungo”.