All'avvio della terza settimana di trattative, l’asta delle
frequenze tedesche, che ha messo sul piatto anche l’ambito
spettro nella banda degli 800 megahertz, sembra perdere vivacità.
Le offerte sono ferme a 1,6 miliardi di euro (dato di lunedì),
poco al di sopra degli 1,47 miliardi con cui si era chiusa la
sessione di venerdì. Secondo le stime della società di advisory
Kpmg, l’asta raccoglierà alla fine dai 6 agli 8 miliardi di euro
e questo vuol dire che potrebbe andare avanti per diverse
settimane.
Il governo tedesco ha messo all’asta 360 megahertz di spettro
disponibile in quattro differenti bande, divise in 41 blocchi.
All’asta partecipano le quattro principali telco operanti in
Germania: Deutsche Telekom, Vodafone, Kpn (tramite E-Plus) e
Telefonica (attraverso O2), che potranno aggiudicarsi le frequenze
nelle bande degli 800 Mhz, 1,8 Ghz, 2 Ghz e 2,6 Ghz.
L’asta rappresenta in teoria un modello per le altre nazioni
europee, essendo la prima in cui gli operatori possono acquistare
frequenze preziose per l’implementazione delle reti Lte
(Long-term evolution), che permetteranno di guardare video in alta
definizione e scaricare dati velocemente sui terminali mobili. Le
offerte delle quattro partecipanti si concentrano proprio sulla
banda negli 800 Mhz, in cui sono in vendita sei blocchi di 10 Mhz:
è considerata quella di maggior valore perché offre il modo più
efficiente, sul piano dei costi, per realizzare le reti mobili di
prossima generazione.
Nel round di lunedì dell'asta, Deutsche Telekom ha offerto 237
milioni di euro per ciascuno di due blocchi di 10 MHz nella banda
degli 800 Mhz, mentre Vodafone ha messo sul piatto 231,6 milioni
per un altro blocco di 10 Mhz. Telefonica O2 ha offerto tra 224,8 e
229,7 milioni di euro per ciascuno di altri due blocchi di 10 Mhz
nella banda degli 800 Mhz, mentre E-Plus ha fermato la sua proposta
a 216,1 milioni, invariata da venerdì, per un altro blocco di
spettro negli ambitissimi 800 megahertz.