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Garante Privacy, testa a testa La Russa-Squitieri (per ora)

Salta l’emendamento per portare a 5 i membri dell’Authority. Il Presidente dunque sarà il più anziano degli eletti. E per “contrastare” il candidato di centro-destra, PD e 5Stelle starebbero convergendo sul Presidente emerito della Corte dei Conti. Il voto calendarizzato il 19 dicembre. Resta l’opzione proroga per prendere tempo

Pubblicato il 11 Dic 2019

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Niente Garante Privacy a 5 membri. Con l’elezione del Presidente nelle mani di Camera e Senato. L’emendamento dei 5Stelle alla Legge di Bilancio non passa. Dunque si torna punto e a capo. Camera e Senato potranno eleggere i 4 componenti. Dopodiché, come da regolamento, il Presidente sarà automaticamente il più anziano fra i quattro. Nel caso specifico il senatore Ignazio La Russa, il candidato su cui il centro-destra è compatto.

Per 5Stelle e PD si mette dunque male. Ma secondo quanto risulta a Corcom c’è un candidato sul quale si starebbe stringendo il cerchio del centro-sinistra. L’unico in grado di battere per età il contendente La Russa. Si tratta di Raffaele Squitieri, anch’egli fra coloro che hanno inviato i curricula per la selezione del nuovo Garante. Classe 1941 l’avvocato Squitieri è Presidente emerito della Corte dei Conti (qui il curriculum) e la spunterebbe sul “collega” La Russa, classe 1947.

Sempre secondo quanto risulta a Corcom se su Squitieri non ci saranno riserve, il voto fissato al Senato per il 19 dicembre  – la Camera starebbe valutando di calendarizzare per il 18 – potrebbe a questo giro andare a buon fine. Peraltro l’alternativa sarebbe una nuova proroga, per prendere tempo e valutare il da farsi, anche se non ci sarebbero altre “convergenze” né altre strade percorribili (per la questione età) al netto di Squitieri.

Riguardo ad Agcom la partita è inevitabilmente incrociata anche se non si esclude che il 18 e 19 si voti proprio solo per il rinnovo dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Sempre secondo quanto risulta a Corcom alcuni membri dell’Autorità avrebbero deciso di concludere in ogni caso il loro mandato il 31 dicembre. Situazione dunque che creerebbe un’inevitabile impasse nel caso si optasse per un’altra proroga anche per l’Agcom.

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