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Gartner: “Byod, le aziende devono sciogliere il nodo dati”

La società di analisi fa il punto sui trend prossimi venturi legati all’utilizzo dei device personali: sicurezza e rispetto delle norme questioni chiave per il mondo dell’impresa. L’entertainment “re” dei multiscreen e multitasking per l’utenza consumer

Pubblicato il 17 Set 2013

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L’intrattenimento è re anche nell’era del multiscreen e del multitasking, ma per le aziende la propensione dell’utente a usare più device personali e portarli anche al lavoro rappresenta una sfida alla sicurezza dei dati interni. L’ultimo sondaggio condotto dalla società di ricerche Gartner (intervistando oltre 700 utenti che possiedono anche un tablet in Usa, Uk e Australia) rivela che il 50% del tempo passato sullo schermo di un device è assorbito da attività legate all’entertainment (giochi, e-book, programmi tv, musica e radio digitali), mentre il 26% va alla comunicazione (e-mail, social media), il 15% alle attività di produzione (per esempio blog o video) e solo il 9% alla ricerca di informazioni (news, meteo ma anche notizie su prodotti e servizi).

“L’intrattenimento è di gran lunga l’attività che assorbe più tempo sugli schermi dei device e si svolge spesso su più dispositivi diversi contemporaneamente, per cui possiamo davvero dire di esserci trasformati in una società multitasking e multiscreen”, commenta Meike Escherich, principal research analyst di Gartner.

Il sondaggio della società di ricerche, condotto lo scorso luglio, ha scoperto che, in media, gli intervistati passano quattro ore al giorno del loro tempo libero di fronte allo schermo di qualche device, come tablet, smartphone o Pc (il sondaggio non ha considerato Tv, console per videogiochi, e-reader e lettori Mp3).

È interessante notare che chi possiede un tablet Apple o Samsung passa più tempo (30 minuti in più al giorno) in attività legate all’entertainment di chi possiede tablet di altri produttori. Per questo, secondo Gartner, i vendor devono puntare a legare il proprio device a una proposta di valore specifica – per esempio potrebbe essere un tablet ideale per i giochi, o per la visione dei film – in modo da conquistare gruppi di consumatori ben definiti. Così Apple si è aggiudicata una quota dominante del mercato, ma non è scontato che rimanga leader, perché, rispetto all’analogo sondaggio condotto da Gartner nel 2011, quest’anno emerge che per l’utente il primo fattore che guida alla scelta del tablet non è più il brand ma il design e il prezzo. Gli analisti spiegano che, poiché l’adozione dei tablet si è mossa dalla “prima fase di adozione” al mercato mainstream, il primo criterio di scelta diventa la caratteristica di affidabilità e resistenza nel tempo del prodotto, non il marchio.

La sfida posta dall’utilizzo dei device personali in azienda è al centro invece del prossimo Simposio organizzato da Gartner sulla sicurezza (ITxpo 2013), nel quale si parlerà ovviamente di Byod ma anche del cosidetto “Nesso di forze” rappresentato dall’incontro di mobile, social, information, cloud.

“Il Byod continua a rappresentare un nodo da sciogliere per le aziende che devono proteggere i loro dati, conservare visibilità e rispettare le normative”, indica Lawrence Pingree, research director di Gartner. “In più occorre capire come separare i dati di proprietà dell’utente dalla proprietà intellettuale dell’azienda: la risposta non è sempre chiara e il controllo dei nuovi device continua a porre sfide la cui risoluzione non è banale”.

Secondo Gartner, il mercato mondiale della sicurezza varrà 67 miliardi di dollari nel 2013 e 95 miliardi nel 2017. Il cosiddetto Nesso di forze è il traino di questa crescita e guida le trasformazioni in atto: per esempio, nel campo del mobile, molti provider di security hanno già introdotto nuove feature nei loro prodotti per far fronte alle necessità e ai problemi che si creano quando i device viaggiano dentro e fuori le aziende, mentre le aziende stesse monitorano i potenziali rischi connessi con i social media.

Pingree pensa che in futuro si riveleranno sempre più appropriate le soluzioni di Advanced threat detection (ATD), che riescono meglio a individuare gli attacchi malevoli con target specifici e che dovranno complementare le soluzioni di prevenzione e sicurezza già esistenti.

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