L’Italia ha compiuto passi da gigante nel processo di digitalizzazione durante la pandemia: adesso l’obiettivo è raggiungere una crescita strutturale grazie a una politica industriale sul digitale che permetta di trarre il massimo dalle opportunità del Pnrr e ponga speciale attenzione al tema delle competenze. Lo ha affermato Marco Gay, Presidente Anitec-Assinform, aprendo i lavori del quarto e ultimo appuntamento di Telco per l’Italia incentrato sul paradigma Telco-Cloud.
“Le tecnologie digitali, le telecomunicazioni e il cloud hanno svolto un ruolo fondamentale per la produttività e la tenuta del business in un momento di forte discontinuità”, ha affermato Gay. “L’adozione è cresciuta con uno sviluppo parallelo delle componenti telco e cloud. Dopo un 2020 sostanzialmente in pareggio per il mercato digitale (-0,6%) nel 2021 prevediamo una crescita del 3,5% rispetto al 2019 trainata soprattutto da tecnologie innovative come cloud, intelligenza artificiale e blockchain. È una previsione – ha proseguito Gay – al netto degli impatti del Pnrr”, che potrebbe dare un’ulteriore spinta allo sviluppo del mercato digitale grazie alla focalizzazione sulla transizione ecologica e digitale.
Ma per liberare questo potenziale “serve una politica industriale che abbia al centro il digitale e gli investimenti e che unisca il mondo delle telecomunicazioni tradizionali e dell’Ict con il digitale“, ha proseguito Gay. “Questa riflessione si porta dietro il tema delle competenze: l’industria Ict ha difficoltà a trovare addetti e il problema si riverbera anche su settori non-Ict. Occorre una politica attiva su reskilling, upskilling e, in generale, sulla formazione continua”.
Il presidente di Anitec-Assinform ha anche evidenziato i risultati più significativi dell’analisi annuale sull’andamento del digitale in Italia condotta dall’associazione parte di Confindustria in collaborazione con NetConsulting cube.
Nel 2020 il mercato digitale (include tutte le tecnologie e i beni informatici ed elettronici, le soluzioni, i servizi Ict e i contenuti e pubblicità online che abilitano il digitale) vale 71,5 miliardi di euro, con una progressione nei comparti dei servizi Ict, dispositivi e sistemi, contenuti digitali e digital advertising.
Si è invece arrestato l’andamento di Software e soluzioni Ict, settore più esposto alle dinamiche di breve periodo a causa dei rinnovi annuali delle licenze rispetto ai servizi It associati a contratti pluriennali.
Le componenti più innovative, o digital enabler, hanno confermato il loro ruolo trainante anche nel 2020, soprattutto intelligenza artificiale, cloud, blockchain, cybersecurity, piattaforme per la gestione web, ovvero le componenti utilizzate in modo più diffuso per la gestione dell’emergenza: dal lavoro collaborativo in remoto alla telemedicina, dalla didattica a distanza alla logistica e allo shopping online. Nell’insieme i digital enabler sono cresciuti del 7,1% (10,4% se si esclude l’IoT) e hanno visto salire la loro quota all’interno del mercato digitale dal 19,5% del 2019 al 21% nel 2020.
“Durante la pandemia il mercato digitale nel suo complesso ha registrato un cambio di passo anche culturale: cittadini, imprese e PA hanno fatto loro il concetto che la digitalizzazione, le tecnologie e la connettività sono centrali per lo sviluppo sostenibile, per la crescita del business e della collettività e hanno compreso che questa evoluzione va accompagnata da adeguate competenze”, ha sottolineato Gay.
Il valore della collaborazione tra cloud e Tlc, ha proseguito il presidente di Anitec-Assinform, sta nel fatto che “tutti i mondi dell’innovazione digitale, tecnologica e di connettività sono digital enabler e già nel 2020 hanno portato a una crescita del mobile business del 4,4% e del cloud di oltre il 20%. Il progresso di questi settori continuerà a tassi elevati nei prossimi anni, grazie all’aumento della connettività, al cloud e a tutte le innovazioni come Ai e blockchain, cresciute nel 2020, rispettivamente, del 16% e del 18%”.
Gay ha concluso ricordando il ruolo di Confindustria nel progetto del cloud europeo Gaia-X, dove sarà centrale il 5G ma anche lo sviluppo di use case per “industrie finora considerate fuori dal perimetro digitale”.
Anitec-Assinform ha inoltre un gruppo di lavoro interno sulle infrastrutture e Gay ha sottolineato che “Il ruolo delle Ict, delle soluzioni cloud e del 5G per sostenere il business è riconosciuto anche fuori da Confindustria. Questo è importante per sfruttare le opportunità del Pnrr: la crescita del Paese è sempre più legata alla componente tecnologica e digitale”.