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Gepin Contact, il governo sblocca la vertenza

Il viceministro Bellanova chiede a Poste Italiane di garantire la ricollocazione dei lavoratori e di tutelare i siti di Roma e Milano. I sindacati: “Salvaguardare occupazione e reddito”. La società guidata da Caio disponibile a trattare

Pubblicato il 12 Mag 2016

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Il governo sblocca la vertenza Gepin Contact. Dal confronto oggi al Mise è emerso che Poste Italiane – i 352 licenziati di Gepin si occupavano del call center – si è detta disponibile a ragionare su tre tre punti: la ricollocazione degli addetti, la tutela dei siti di Roma e Napoli e la presa in carico dei lavoratori di UpTime.

“Poste, come ci ha riferito Bellanova – dice Fabio Gozzo della Uilcom – ha dato risposta positiva. Inoltre il governo ha chiesto alla società di eliminare dalla gara per il riaffidamento del servizio tutti gli elementi di massimo ribasso e di inserire un costo del lavoro in linea con il contratto nazionale. Adesso aspettiamo gli esiti della gara, intanto la trattativa duerà fino al 30 maggio. Auspichiamo che oltre alla continuità occupazionale sia garantita anche la reddituale”.

Bellanova ha inoltre chiesto al ministero del Lavoro di controllare se la decontribuzione sia effettivamente usata per lo sviluppo dell’occupazione.

“Il viceministro Bellanova ha dichiarato, durante l’incontro sulla vertenza che vede coinvolti i 350 lavoratori di Gepin distribuiti nelle sedi di Napoli e Roma, che ha assunto l’impegno di Poste affinché i soggetti che saranno assegnatari dell’attività oggetto di gara procedano ad assumere tutto il personale sottoposto a procedura di licenziamento, garantendo così il mantenimento dei due siti e gli attuali livelli occupazionali – puntualizza Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil – Si tratta di un risultato molto importante – prosegue il sindacalista – perché la continuità occupazionale introdotta dalle clausole sociali votate dal Parlamento inizia a produrre concreti risultati anche grazie alla sensibilità espressa dal viceministro Teresa Bellanova.”

“La vertenza non è ancora chiusa: si tratta ora di avviare i tavoli di confronto con le due aziende cui Poste assegnerà la commessa e verificare nel concreto che non siano inserite condizioni tali da peggiorare in maniera inaccettabile le condizioni di reddito dei lavoratori. Siamo, comunque, in una fase avanzata in quanto non si tratterà più di ragionare se garantire il posto di lavoro ma di affrontare direttamente le condizioni con cui questo verrà svolto – dice il sindacalista – La chiusura di questa vertenza è un ottimo auspicio – conclude Azzola – per l’altra grande vertenza aperta, Almaviva, di cui le organizzazioni sindacali si aspettano la convocazione al tavolo di crisi istituito presso il Mise per assicurare, anche in quel caso, tranquillità agli oltre 3000 lavoratori coinvolti.”

“Adesso siamo in attesa che Poste Italiane assegni i restanti lotti della gara espletata per iniziare a confrontarci per definire tempi e modalita’ dell’assunzione dei lavoratori presso le nuove aziende che Poste intende individuare per l’affidamento delle attività – dice Giorgio Serao della Fistel – A nome dei lavoratori che rappresentiamo ringraziamo il Governo per la sensibilità dimostrata sulla vertenza e per il difficile ruolo di mediazione con Poste”.

“Ora si apre un percorso che vedrà il confronto tra le parti sociali e le aziende assegnatarie della gara Poste in cui si dovranno definire tutti gli aspetti riguardanti la continuità del rapporto di lavoro, auspicabilmente in tempi brevi. Nelle prossime settimane, quindi, le parti verranno nuovamente convocate per avviare la trattativa sindacale con i nuovi soggetti – evidenzia Luigi Le Pera della Segreteria Nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni – La vertenza Gepin è una vicenda paradigmatica di tutto un settore come quello dei call center che vive una fase estremamente delicata e che necessita di un intervento istituzionale per la sostenibilità dell’intero comparto”.

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