Giacomelli “ambasciatore” dell’Agenda digitale italiana

Domani l’incontro tra il sottosegretario alle Tlc e il commissario europeo Neelie Kroes in vista del semestre italiano di presidenza Ue. Single market, banda larga, PA digitale e rapporto con gli Ott i temi sul tavolo

Pubblicato il 07 Mag 2014

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Antonello Giacomelli ambasciatore in Europa per l’Italia digitale. Si terrà domani mattina a Bruxelles l’incontro tra il sottosegretario alla Sviluppo economico con delega alle Tlc e il commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, per discutere delle politiche di sviluppo del digitale in vista del semestre italiano di presidenza Ue.

Stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, saranno sei i temi sul tavolo a cominciare dal pacchetto Single Market che il governo italiano punta ad approvare proprio nel semestre, cercando il consenso del Consiglio europeo e il massimo compromesso tra gli stati membri. Il tutto senza toccare due principi chiave del pacchetto: il rispetto della net neutrality e l’abolizione del roaming.

Riflettori puntati anche sulle politiche di sostegno alla domanda di banda larga e ultralarga. L’obiettivo è raggiungere nel 2020 scuole e uffici pubblici con 100 mega; per questa iniziativa l’Italia stima investimenti per 7 miliardi, di cui 5 pubblici.

Sul fronte PA, Giacomelli preannuncerà alla Kroes il pin unico “trasfrontaliero”. Come anticipato dal nostro giornale, in occasione del semestre, Renzi porterà all’attenzione della Ue l’iniziativa italiana sull’identità digitale, spingendo per renderlo uno standard europeo in linea con il progetto di identità digitale allo studio della Commissione.

Altro tema sarà l’adozione del cloud nella PA come tecnologia abilitante per big data e open data. Sia il pin unico sia il cloud faranno da driver per il consolidamento della domanda di banda larga e ultralarga.

Sul tema dell’Internet governance, domani si discuterà anche dell’approccio multistakeholder uscito dal summit di San Paolo. Sempre nei mesi di presidenza Ue, il governo Renzi cercherà di riempire di “contenuti” questa nuova governance, veicolando il dibattito sui ruoli e sulle responsabilità dei soggetti chiamati al governo della Rete.

Infine – ma uno degli argomenti più rilevanti – il rapporto con gli over the top e la necessità di dare loro delle regole. Dopo il no alla web tax il governo intende portare il tema all’attenzione di Bruxelles, auspicando una regolamentazione fiscale a livello comunitario. Regolamentazione che però, nelle convinzioni di Renzi, non può essere sufficiente: quello che serve è raccogliere la sfida culturale proveniente dagli Ott, pensando a modelli di distribuzione di contenuti innovativi. L’esempio a cui guardare potrebbe essere il progetto consortile britannico You View di cui è capofila la Bbc e che vede la partecipazione di altre tv ITV, Channel 4 – e di cinque provider di telecomunicazioni tra cui British Telecom e TalkTalk.

Il progetto distribuisce via Web un’offerta televisiva di qualità comprensiva dei migliori contenuti diffusi per mezzo dei canali tradizionali dalle emittenti che fanno parte del consorzio, sfruttando inoltre tutte le possibilità date da Internet nella diffusione di contenuti audiovisivi, come la possibilità di accedere ai contenuti on demand.

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