“Nelle prossime ore apriremo la consultazione pubblica sul piano della banda ultralarga “: lo ha annunciato il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli in occasione del convegno sull’Internet governance organizzato da Mise e Icann cui ha preso parte anche il presidente e ceo di Icann, Fadi Chehadé.. “Riapriremo la consultazione poiché l’incumbent (Telecom Italia, ndr) ha chiesto di poter aggiornare il suo progetto con 40 città”, ha detto Giacomelli puntualizzando che la consultazione, aperta agli operatori del settore, “durerà qualche giorno, il tempo utile per un aggiornamento del quadro degli interventi che gli operatori di tlc hanno in mente di fare. Lo facciamo con soddisfazione perché solo il varo del piano sulla banda ultralarga produce continui aggiustamenti al rialzo da parte degli operatori”.
Riguardo ai destinatari degli incentivi per gli operatori che realizzeranno interventi nelle aree previste dal piano ultrabroadband Giacomelli ha detto che “chiunque ha le caratteristiche può scendere in campo”. Nel “chiunque” è inclusa anche l’Enel, l’azienda su cui sono puntati i riflettori dopo che indiscrezioni di stampa l’hanno annoverata fra quelle disponibili a prendere parte al piano del governo. “L’obiettivo entro il 2020 è che l’Italia abbia una rete, un’infrastruttura che risponda ai parametri europei”, ha detto ancora il sottosegretario.
Da parte sua però un portavoce Agcom ha dichiarato all’agenzia Reuters che l’Authority “non ha ricevuto da Enel alcun progetto per la regolamentazione anche economica dell’accesso alla rete di cavidotti del gruppo elettrico da parte di operatori telefonici”, in riferimento alle notizie di stampa secondo cui l’Autorità presieduta da Marcello Cardani avrebbe ricevuto una propoosta formale da parte del gruppo capitanato da Francesco Starace . “Se arriva ovviamente la valuteremo”, ha detto il portavoce.
Tornanndo a Giacomelli “l’altro punto “fondamentale” è che “occorre promuovere un nuovo dialogo fra l’Unione europea e gli Stati Uniti”. “L’Europa non crede a scelte di contrasto gladiatorie, abbiamo contezza delle difficoltà ma solo il dialogo con gli Stati Uniti contiene la chiave della soluzione”. Giacomelli inoltre ha evidenziato, come terzo punto della linea italiana, la esigenza di “favorire il dialogo su Internet in ogni realtà europea, il modello del Brasile è importante tuttavia c’è bisogno di un lavoro altrettanto importante nei diversi Stati europei”.