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Giacomelli: “Tv, si cambia tutto: risorse, ma legalità”

Il sottosegretario alle Comunicazioni al Radio Tv Forum Aeranti-Corallo: “Tavoli per stabilire finanziamenti pluriennali, ma la legalità internazionale va rispettata senza ambiguità”. A luglio gli Stati generali dell’editoria

Pubblicato il 27 Mag 2014

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“La mancanza di una visione strategica complessiva del settore ha determinato l’incertezza come caratteristica con cui fare i conti ogni giorno. Senza una nuova visione il comparto rischia di pagare un prezzo altissimo. Se lo paga l’emittenza lo paga l’Italia, perché le emittenti locali svolgono un ruolo di prossimità decisivo e utile, spesso insostituibile. Però tutti dobbiamo superare alcune resistenze per mettere fine all’incertezza e all’ambiguità”. Lo ha detto Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, intervenendo alla tavola rotonda d’apertura della nona edizione del “Radio Tv Forum” in corso a Roma.

“Sulle interferenze con gli Stati esteri, che vogliamo affrontare d’intesa con l’autorità, dimostreremo il nuovo passo dell’Italia, che vuole stare pienamente dentro al sistema internazionale. Il punto da cui partire è il rispetto per la legalità. Solo se si accetta questo si può chiedere un intervento per ridurre al minimo il problema. Dentro questa cornice noi siamo disponibili”.

Fino a oggi, dice Giacomelli, “le competenze del ministero e dell’autorità sono state intrecciate in questo paese: o ci dividiamo o stabiliamo una relazione di sinergia e di collaborazione, perché insieme rappresentiamo le istituzioni. Stabiliamo però il finale del film: siamo disponibili, abbiamo formalizzato questa nostra idea ad Agcom, vogliamo chiedere la collaborazione delle emittenti, ma il punto finale non può che essere il rispetto dei trattati e degli accordi internazionali, con l’uso da parte nostra di mutiplex, locali e nazionali, certificati da Ginevra“.

“Se il valore vero sta nelle frequenze – dice ancora il sottosegretario -, che valore hanno le frequenze se non sono coordinate e non sono iscritte al registro? Oggi l’unico acquirente può essere lo Stato. E’ questa la vitalità del comparto? Io credo di no. E questo dell’iscrizione di tutti i mutiplex a Ginevra è solo il primo passo di un progetto strutturale per l’emittenza locale. Ne serve uno complessivo. Insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti promuoveremo a luglio gli Stati generali dell’editoria per affrontare complessivamente il settore”.

Serve la certezza delle risorse in termini pluriennali: “Sarà la base della nuova relazione delle emittenti con il Governo: dobbiamo cambiare. Occorre uno strumento certo: faremo una trattativa per quantificare quanto sia necessario, ma una volta stabilito, gli stanziamenti devono essere programmati in termini pluriennali, e riconosciuti agli editori, e non agli operatori di rete”.

Il governo punta alla razionalizzazione dello spettro: utilizzo intensivo e non dispersivo dei multiplex. “Dovete aspettarvi una politica amica, e non il gioco delle lettere ambigue con cui si invita a non rispettare i vincoli e le norme. Da alcune ambiguità sono nati una serie di problemi, che ora vogliamo risolvere insieme. A luglio affronteremo complessivamente questi temi. Propongo un nuovo patto, ma senza sconto, senza retropensieri, senza ambiguità. Prendiamo impegni veri. Noi assumeremo l’iniziativa politica insieme all’autorità, ma quando arriveremo al coordinamento quello dovrà essere garantito dalle emittenti”.

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