Alcatel-Lucent è pronta finalmente a produrre risultati. Gli
obiettivi per il 2010 e 2011 saranno rispettati e nel 2012, forse,
arriverà anche il dividendo. Secondo il ceo Ben Verwaayen,
intervistato dal Financial Times, molti dei problemi che hanno
afflitto il produttore di attrezzature telcom dal momento della
fusione tra la francese Alcatel e l’americana Lucent sono stati
risolti. Finalmente una buona notizia: dalla fusione, avvenuta nel
2006, Alcatel-Lucent ha emesso diversi profit warning e a febbraio
ha anche ridotto le sue previsioni di guadagno per il 2010.
Alcuni analisti restano scettici sulle capacità del gruppo di
centrare gli obiettivi fissati: margine di profitto operativo
dall’1 al 5% quest’anno e dal 5 al 9% nel 2011, in parte
perché Alcatel-Lucent deve far fronte a una concorrenza sempre
più agguerrita, come quella che arriva dalla cinese Huawei
Technologies. Verwaayen, però, si è detto fiducioso:
“Raggiungeremo i nostri obiettivi di profittabilità. Abbiamo
vissuto degli anni difficili, ma ora li abbiamo messi alle spalle e
ci sono grandi opportunità da cogliere”.
Quanto al dividendo, il gruppo non lo emette dal momento del
merger, ma Verwaayen si è detto “speranzoso” che il cda
discuta dell’eventualità di tornare a pagare gli azionisti nel
2012.
Alcaltel-Lucent non ha mai chiuso un anno con un utile netto. Il
ceo è però ottimista sull’andamento delle vendite nella seconda
metà del 2010: gli ordini di attrezzature di rete mobile negli Usa
sono sostenuti e nuovi accordi in Cina e India dovrebbero
rafforzare il giro d'affari. In Europa, invece, i clienti
restano cauti nella spesa in equipment, in parte a causa
dell’incertezza regolatoria, ha aggiunto Verwaayen. I punti di
forza di Alcatel-Lucent sono la crescita su diversi mercati della
domanda di attrezzature di rete fissa che usano la tecnologia Ip e
le forti vendite di infrastrutture di rete mobile negli Usa, un
mercato che la concorrenza cinese non è ancora riuscito ad
aggredire, ha concluso Verwaayen.