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Golden power, rinvio di palla al Parlamento

Il governo manda alla valutazione delle Camere tre decreti sulle infrastrutture strategiche. Dovranno esprimersi anche il Consiglio di Stato e le autorità di vigilanza competenti. Patroni Griffi: “Ancora in una fase preliminare, nessun esercizio dei poteri speciali”

Pubblicato il 10 Ott 2013

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Golden power, la parola passa al Parlamento e al Consiglio di Stato che dovranno dare il loto parere, ma anche alle commissioni di garanzia (Agcom per quanto riguarda le telecomunicazioni) per una valutazione nelle materie di loro competenza. È il risultato della riunione del consiglio dei ministri che, oltre alla manovra di stabilità, ha trovato il tempo come era nelle attese di occuparsi anche dei poteri speciali in mano allo Stato nei i settori strategici.
Il Cdm, ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi , ha dato il via libera “tre decreti del presidente della Repubblica dei regolamenti che riguardano le procedure per l’attivazione dei poteri speciali nei settori della difesa, della sicurezza nazionale e nei settori strategici di trasporti energia e telecomunicazioni e un regolamento che individua nell’ambito di questi settori gli ambiti in cui potranno essere esercitati i poteri speciali del golden power”. Patroni Griffi ha tenuto a sottolineare che si tratta di “un esame preliminare che non è un esercizio dei poteri speciali ma la creazione del quadro normativo per l’esercizio futuro dei poteri speciali”.
“Il consiglio dei ministri – ha poi ribadito una nota di Palazzo Chigi ha avviato il complesso iter di definizione dei restanti regolamenti di attuazione del decreto legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito nella legge 11 maggio 2012, n. 56, recante “Norme in materia di poteri speciali nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonchè per le attività di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni (meglio noti come “Golden Power”).
In particolare si è proceduto all’esame preliminare di tre schemi di decreto del Presidente della Repubblica di seguito indicati:
1) Su proposta dei ministri dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, e di concerto con i ministri dell’Interno, Angelino Alfano, e degli Affari Esteri, Emma Bonino, sono stati individuati gli attivi nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni, a norma dell’articolo 2, comma 1, del decreto-legge.
2) Su proposta dei ministri dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, e di concerto con i ministri dell’Interno, Angelino Alfano, degli Affari Esteri, Emma Bonino, dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e della Difesa, Mario Mauro, sono state definite le procedure per l’attivazione dei poteri speciali nei settori della difesa e sicurezza nazionale, a norma dell’articolo 1, comma 8, del decreto-legge.
3) Su proposta dei ministri dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, e di concerto con i ministri dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, dell’Interno, Angelino Alfano, e degli Affari Esteri, Emma Bonino, sono state definite le procedure per l’attivazione dei poteri speciali nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni, a norma dell’articolo 2, comma 9, del decreto-legge.
Gli schemi dei suddetti decreti saranno trasmessi al Parlamento e al Consiglio di Stato, e con riguardo allo schema di cui al punto 3 anche alle Autorità indipendenti di settore, per i pareri di competenza”.

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