Google accelera sulla rete superveloce

Oltre 1.100 le location che hanno dato disponibilità per la realizzazione delle rete a banda larga che promette collegamenti a Internet a 1 Gb di velocità. Il “test” coinvolgerà mezzo milione di americani

Pubblicato il 30 Mar 2010

Più di 1.100 tra comunità, città e Stati americani hanno
risposto al bando lanciato da Google per scegliere i luoghi in cui
sperimentare il progetto di banda larga superveloce, e i cui
termini sono scaduti il 26 marzo. L’obiettivo è quello di
testare il nuovo servizio su mezzo milione di persone negli Usa,
attraverso network aperti sviluppati in collaborazione con le
amministrazioni locali.

Un esperimento che potrà essere utile per capire quali
applicazioni saranno preferite dagli utenti sulla nuova rete, e da
qui per stabilire quale sia la via più conveniente per sviluppare
reti più veloci.
Nei prossimi mesi i dirigenti di Google prenderanno i contatti per
incontrare le istituzioni locali e i loro consulenti e confrontarsi
con loro sulle decisioni da prendere: un primo percorso esplorativo
che dovrebbe portare entro la fine dell’anno alla definizione
della rosa delle località prescelte.

Mentre non sono ancora disponibili dettagli tecnici sul nuovo
progetto, due caratteristiche sono già state rese pubbliche: la
rete sarà aperta e offrirà 1 Gigabyte per secondo. Si è deciso
di puntare sulla rete aperta perché – come dimostrano diversi
studi universitari – porterebbe a una penetrazione più alta,
prezzi più bassi, oltre che a più capacità e velocità. A
dimostrarlo c’è anche quanto successo recentemente in Olanda,
dove il Governo incentiva le comunità locali a sviluppare reti
più veloci, ma soltanto se “aperte”.

Anche offrire un gigabite al secondo è una nuova prospettiva. Gli
scettici dicono che non ci sono applicazioni che richiedano una
velocità del genere, anche se su questo campo Google non è da
sola: diverse reti si stanno muovendo da 100mbps a 1 Gbps. Negli
Usa la Case Western Reserve University sta preparandosi a
connettere le case attorno all’università a una rete basata
sull’architettura sviluppata con l’olandese Citynet,
proponendosi di collegare 25mila persone per capire come
decideranno di utilizzare le nuove velocità. Una scelta simile
nelle intenzioni a quella di Google, anche se su scala molto più
ridotta.

Lo scopo della rete non sarà di guadagnare direttamente, ma di
dare vita a nuovi usi e nuovi servizi. La prospettiva principale è
quella dell’espansione: lo spiegamento di una una rete super
veloce sarebbe giustificato soltanto dagli effetti positivi che
questo potrebbe avere su altri settori, generando più
informazioni, più uso e quindi più pubblicità.

Rimane da capire dove Google vorrà localizzare il suo test. Se,
come pare, sta orientandosi verso l’offerta di nuovi servizi,
potrebbe scegliere di rivolgersi al “pubblico della prima ora”:
la Silicon Valley, le città universitarie, i luoghi che contano su
un forte settore creativo, come New York.

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