Quando la rete viaggia sott’acqua. Dopo mesi trascorsi a studiare la fattibilità, tecnica e finanziaria, di un progetto a dir poco avveniristico, Google ha reso noti i suoi piani per finanziare l’acquisto, attraverso un investimento di 300 milioni di dollari – con il supporto delle principali compagnie asiatiche di telecomunicazioni, da China Mobile International a China Telecom Global, da Global Transit a Kddi a SingTel – di un immenso cavo di fibra ottica subacqueo in grado di collegare Asia e Stati Uniti. Denominata “Faster”, la nuova rete avrà una capacità iniziale di 60 terabit al secondo, ovvero sarà dieci milioni di volte più veloce rispetto al modem del tipico cavo, e riuscirà a connettere le principali città della West Coast americana – Los Angeles, San Francisco, Seattle e Portland, per citarne alcune – a due località costiere giapponesi: Chikura e Shima.
La costruzione della rete Faster inizierà a breve, secondo quanto riporta un comunicato diffuso da Nec, l’azienda nipponica che si è aggiudicata il contratto per posare il cavo; i lavori dovrebbero concludersi entro giugno 2016. Soddisfazione in merito al progetto è stata espressa da Urs Hölzle, vice presidente senior di Google di infrastrutture tecniche: “Vogliamo che i nostri prodotti siano il più possibile veloci e affidabili, e a volte la strada più rapida è quella di attraversare un oceano”. Di quanto siano fondamentali i cavi sottomarini si è accorto Andrew Blum, giornalista di Wired Usa, scrivendo che “se internet rappresenta un fenomeno globale, e noi stessi viviamo all’interno di un villaggio globale, e perché ci sono i cavi sottomarini”. Una valutazione, quella del reporter, che è rafforzata quando un semplice scoiattolo ha rosicchiato un cavo e messo fuori uso la sua connessione domestica, impedendogli di lavorare.
Sulla stessa lunghezza d’onda – è proprio il caso di dirlo – si inserisce Ciena, azienda internazionale specializzata nella fornitura di apparecchiature, software e servizi per le telecomunicazioni, che all’interno di un white paper dedicato alla rete globale GeoMesh (una soluzione sviluppata per agevolare e ottimizzare l’unione delle reti sottomarine e terrestri), evidenzia “l’importanza critica” della rete sottomarina globale. “Fortunatamente oggi esistono soluzioni di rete che consentono ai service provider globali sia di affrontare la crescita delle esigenze di banda sia di garantire la disponibilità della rete”. “Reti terrestri – prosegue il documento – unite tra loro attraverso cavi che vengono posati in fondo al mare e che dunque devono funzionare nell’ambiente più ostile della Terra, sul fondo di oceani costantemente squassati da terremoti e tsunami, dove reti da pesca e ancore delle navi ne minacciano continuamente l’integrità”.