GIRO DI POLTRONE

Google, si dimette il padre di Android

Andy Rubin, creatore del sistema operativo mobile, lascia il timone. Al suo posto l’indiano Sundar Pinchai, già responsabile del browser Chrome. E intanto BigG chiude l’aggregatore di notizie Google Reader

Pubblicato il 14 Mar 2013

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Grandi manovre in Android, il sistema operativo di Google. Si è dimesso Andy Rubin, 50 anni, responsabile della divisione Android di Google, colui che nel 2003 fondò la start up acquisita due anni dopo da Google. Sarà sotituito dall’indiano Sundar Pinchai, già responsabile del browser Chrome e delle Apps di Google, che avrà il compito di sviluppare ulteriormente il sistema operativo Android, che oggi è utilizzato da più di 750 milioni di utenti mobili e da una sessantina di vendor a livello globale.

Larry Page, Ceo di Google, ha comunicato il passo indietro di Rubin con un laconico post sul sito ufficiale di Google, nel quale in poche parole fa sapere che il creatore di Android “lascia le redini di Android e inizia un nuovo capitolo sempre in Google”. Il nuovo ruolo di Rubin in Google non è ancora stato individuato, anche se di certo resterà all’interno del gruppo.

Nella sua nuova veste, Sundar Pinchai continuerà a occuparsi di Chrome e in più assumerà su di sé la responsabilità di sviluppare l’ecosistema di Android, il sistema operativo mobile open source che ad oggi non ha rivali sul mercato. Secondo gli analisti, il repentino cambio al vertice di Android lascia ipotizzare uno scenario futuro che potrebbe portare alla fusione della piattaforma mobile Android con il browser Internet di Chrome e il sistema operativo Chrome Os, che ad oggi ha sempre stentato a decollare e resta un prodotto di nicchia.

C’è da dire che la possibilità di una fusione fra Android e Chrome Os è stata ventilata da tempo. Lo stesso Sergey Brin, cofondatore di Google, aveva predetto più di tre anni fa che il futuro delle due piattaforme sarebbe stato convergente.

Per ora, Android ha avuto un enorme successo, mentre Chrome Os è un sistema operativo minore, il cui utilizzo è limitato ad alcuni, pochi, device fissi basati sul cloud, in particolare pc desktop e laptop. Ma la crescente popolarità del segmento dei tablet e di device ibridi come i “phablet” – metà smartphone e metà tablet – spingono gli esperti a prevedere una rapida fusione fra Android e Chrome Os.

Pinchai
sembra la persona giusta, secondo gli analisti, per gestire la fusione fra le due piattaforme tecnologiche, avendo contribuito in prima persona al lancio di Chrome Os, il primo sistema operativo per pc di Google. La promozione di Pinchai è un premio al suo lavoro svolto per lo sviluppo del browser di Chrome, Google Drive, e allo sviluppo di popolari apps per l’iPhone e l’iPad (compresa Gmail e le mappe).

Sempre oggi Google ha dato l’addio a uno dei servizi più amati dai navigatori a caccia di notizie, Google Reader. L’aggregatore di reed di notizie RSS, che dà in un unico servizio tutti i titoli e i link alle testate scelte e inserite dagli utenti, sarà chiuso a partire dal primo luglio. Motivazione: non viene utilizzato più come un tempo e il colosso californiano preferisce dedicare le sue risorse a prodotti più popolari e quindi remunerativi. In rete si è diffusa subito la protesta degli aficionados, culminata in due petizioni per provare a convincere Google a un improbabile dietrofront.

I vertici di Mountain View hanno spiegato così la decisione: “Abbiamo lanciato Google Reader nel 2005 come sforzo di rendere facile per le persone scoprire e tenere sott’occhio i loro siti web preferiti. Nonostante il prodotto abbia una base fedele di utenti, durante gli anni l’uso ha visto un declino. Quindi, il 1 luglio 2013, ritireremo Google Reader. Utenti e sviluppatori interessati ad alternative per RSS possono esportare i loro dati, incluse le sottoscrizioni, con Google Takeout nel corso dei prossimi quattro mesi”.

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