Gps e sim per “rintracciare” i malati di Alzheimer

Pubblicato il 11 Set 2012

Sistemi di Protezione, in collaborazione con Vodafone Italia e Alzheimer Uniti, lancia il Progetto Diogene per le persone affette da Alzheimer, un servizio di geolocalizzazione che permette di rintracciare in tempi rapidi i malati che si allontanano da soli.

Lo studio Ilsa del Cnr sulla demenza evidenzia che oggi in Italia ci siano oltre 700mila persone affetta da Alzheimer. L’80% di queste, secondo l’ultimo rapporto del Censis, vive in famiglia. La demenza interessa il 6,4% delle persone oltre i 65 anni, il 7,2% delle donne, il 5,6% degli uomini.

Le persone affette da Alzheimer, proprio a causa del disorientamento spaziale e del calo funzionale della memoria dovuto alla loro malattia, corrono il rischio di perdersi o, in una fase più acuta della patologia, sentono il desiderio di “fuggire”, rischiando di trovarsi spesso in situazioni delinquenziali. Questo comportamento mette sotto stress i loro familiari.

Il Progetto Diogene ha come obiettivo proprio quello di aiutare i familiari a rintracciare in tempi brevissimi la persona affetta da Alzheimer; offre un servizio di vigilanza informatica basata sulla tecnologia più avanzata di geolocalizzazione.

Alla persona affetta da Alzheimer viene fornito un dispositivo, il “Filo di Arianna”, che, grazie alla connettività Vodafone, trasmette alla centrale operativa SdP l’esatta posizione del soggetto in modo tale che gli operatori forniscono tutte le informazioni necessarie ai familiari, o anche alle forze dell’ordine, nella ricerca e soccorso. Il dispositivo il “Filo di Arianna”, è composto da un modulo Gps per la localizzazione attraverso satelliti, e da una Sim per trasmettere i dati di localizzazione alla centrale operativa.

Vodafone fornisce le Sim per la trasmissione dati, su tutto il territorio nazionale e si è fatta carico di mettere a punto una serie di protezioni e di controlli per evitare qualsiasi utilizzo fraudolento delle SIM al di fuori dal dispositivo.

“Il progetto nasce da un’idea semplice quanto innovativa di presidiare, attraverso dispositivi ad hoc, la quotidianità delle persone affette da Alzheimer dando, allo stesso tempo, una maggiore tranquillità a coloro che, definiti “caregiver”, devono garantirne il controllo quotidiano – ha detto l’ingegner Luciano De Petris, amministratore delegato di Sdp, aggiungendo che “La sua peculiarità è nella sinergia tra l’attività quotidiana di Alzheimer Uniti nel campo specifico e l’esperienza di Sdp, frutto di anni di gestione di servizi in società multinazionali basati sulle tecnologie più avanzate nel campo informatico, nelle telecomunicazioni e nel servizi alla clientela”.

“Questo progetto è la dimostrazione concreta del forte contributo che la tecnologia può dare per migliorare la vita delle persone: nel settore della geolocalizzazione per il pronto intervento, delle applicazioni per disabili o del mobile health – ha detto Sabrina Baggioni, Direttore Marketing Corporate di Vodafone Italia – Come Vodafone stiamo lavorando in questo senso sviluppando soluzioni di immediato utilizzo in mobilità, che possano consentire il monitoraggio costante e l’assistenza ai malati e alle persone in difficoltà”.

“Il Progetto Diogene va incontro ai caregiver, per alleviarli in uno dei più onerosi compiti assistenziali, quello della vigilanza, stimata proprio dallo studio Censis in 13 ore di media al giorno. La speranza è che le Istituzioni siano in grado di farsi carico di questi oneri, per lo meno per le famiglie in difficoltà.” questo il commento della professoressa Luisa Bartorelli, presidente di Alzheimer Uniti.

Per maggiori informazioni, e’ possibile contattare il numero unico 199 900 200 o visitare il sito.

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