L'OPERAZIONE

Greco (Generali): “Telecom, favorevoli a progetto che la valorizzi”

Il manager chiarisce la posizione dell’azionista di Telco sullo scorporo della rete: “Ma prima dobbiamo valutare i numeri e la tempistica”. Pitruzzella (Antitrust): “In generale siamo a favore dello spin off”

Pubblicato il 10 Mag 2013

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“Siamo favorevoli a qualunque progetto che valorizzi la societa'”. Così Mario Greco, Group Ceo di Generali, risponde a chi gli chiede dei progetti di scorporo della rete e di integrazione con 3 Italia di Telecom Italia. Generali è azionista di Telco, la holding che detiene il 22,4% di Telecom Italia.
“Siamo ovviamente interessati a seguire le decisioni della società – ha sottolineato – ma qualunque processo richiede tempo, non sono cose che si fanno in pochi giorni. Osserviamo con attenzioni cosa succede e aspettiamo di vedere le proposte nei prossimi consigli”.

In particolare sul progetto di scorporo della rete fissa della compagnia di tlc, Greco ha spiegato di non avere “una posizione”. “Telecom – ha chiarito – deve andare in consiglio a presentare un progetto e a quel punto i consiglieri lo esamineranno e faranno delle valutazioni”.

“Io – ha continuato Greco – non ho una posizione, non sono a conoscenza di un progetto, qui non si tratta di parlare, ma di vedere un progetto che è fatto di numeri, di valutazioni e di tempi. Io questo non l’ho mai visto e credo che nessuno l’abbia visto. E’ difficile essere favorevoli o contrari a una cosa che non si conosce”.

Anche il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella è intervenuto oggi sul tema spin off. “In linea di principio siamo sempre per la separazione delle reti dagli operatori – ha detto a margine della IV conferenza sul diritto dell’energia – ma non possiamo commentare nei particolari perché non conosciamo l’operazione”.

Ieri in conference call, il presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco Bernabè, ha ricordato che il Cda del 23 maggio “deciderà solo sullo spin off della rete” e che “non parleremo di uno stake potenziale”.

“Abbiamo bisogno di molta più flessibilità e per questo abbiamo bisogno di un accordo normativo completamente nuovo – ha spiegato Bernabè – Con la separazione si avranno dei benefici regolatori “compresa l’eliminazione del pricing orientato ai costi per l’Ngn, la stabilità dei ricavi per la rete d’accesso e una maggior flessibilità sulle nostre operazioni commerciali”. Inoltre, ha aggiunto Bernabè, potremo ottenere ulteriori fondi per maggiori investimenti”, “per eliminare il digital divide”.

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