Guai ai vertici per Deutsche Telekom. Il numero uno
dell’incumbent tedesco René Obermann è finito sotto inchiesta
in Germania per presunta corruzione: la procura di Stato di Bonn ha
aperto un fascicolo contro il Ceo, sospettato di aver ricevuto
tangenti quando era a capo delle operazioni internazionali di Dt,
in particolare in Ungheria, Macedonia e Montenegro. E’ stata la
stessa Deutsche Telekom a renderlo noto in un comunicato ufficiale
alla stampa tedesca.
I problemi per Obermann sono cominciati a fine agosto, quando gli
investigatori hanno perquisito gli uffici e l’abitazione del Ceo
di Dt e di altri sette manager e impiegati dell’azienda. Il
procuratore di Stato tedesco ha aperto il fascicolo rispondendo a
una richiesta di assistenza legale partita dalla Us securities and
exchange commission (Sec), che sta conducendo su Dt un'indagine
separata. Deutsche Telekom ha fatto sapere che ha sempre
collaborato con le autorità americane.
L'inchiesta tedesca contro Obermann si concentra su presunti
illeciti risalenti al 2005. In quell’anno l’auditor che ha
sottoposto a revisione i libri contabili della compagnia telefonica
ungherese Magyar Telekom, controllata da Dt, si è rifiutato di
validare i dati finanziari perché avrebbe trovato milioni di euro
di spese in consulenze non meglio specificate. Ne è scaturita
un’indagine interna da cui sono emerse altre uscite non
giustificate per un totale di 24 milioni di euro.
Magyar Telekom afferma che il denaro è stato usato dallo studio
legale internazionale White & Case per ottenere concessioni dal
governo macedone, ma l’accusa contro Obermann, che nel 2005 era
Ceo di T-Mobile International, sostiene che il manager abbia
stretto un accordo illegale con il presidente di Telekom Makedonski
(MakTel) in base al quale Dt avrebbe pagato i dividendi alla
società macedone in cambio del rinvio della programmata apertura
del mercato macedone delle telecomunicazioni agli operatori
concorrenti, come spiega il Wall Street Journal. Deutsche Telekom e
Obermann respingono ogni accusa ribadendo che nella telecom tedesca
"la corruzione a qualunque livello non è mai stata
tollerata".