Dall’Unione europea arrivano nuove sanzioni alla Russia che colpiscono direttamente l’export di tecnologie per le comunicazioni. Il Consiglio Ue informale delle telecomunicazioni, nella riunione tenutasi a Nevers (Francia), ha deciso infatti di proibire l’esportazione di tecnologie per la navigazione marittima e per le comunicazioni radio alla Federazione russa. È vietato vendere, fornire, trasferire o esportare, direttamente o indirettamente, questi prodotti a qualunque persona, entità o organismo, fisico o giuridico, in Russia, per l’utilizzo in Russia, o per l’installazione a bordo di mezzi marittimi con bandiera russa.
Le nuove misure, ha fatto sapere il Consiglio Ue, fanno seguito a ed espandono quelle adottate il 2 marzo in riposta all’aggressione militare “ingiustificata e non provocata” della Russia contro l’Ucraina.
Nuove sanzioni finanziarie, ci sono anche le cryptovalute
Il Consiglio informale delle telecomunicazioni ha anche allargato la lista di persone, entità e organismi legati soggetti ai divieti relativi a servizi di investimento, titoli trasferibili, strumenti finanziari scambiati sul mercato monetario e prestiti. Inoltre, nella categoria dei titoli trasferibili sono stati inseriti i crypto-asset.
Il Consiglio Ue ha anche adottato misure restrittive di ordine finanziario contro la Bielorussia, tra cui forti restrizioni all’accesso a Swift per le banche Belagroprombank, Bank Dabrabyt e la Banca nazionale di sviluppo, incluse le loro sussidiarie, e il divieto di alcune transazioni con la Banca centrale della Bielorussia.
L’Ue a Mosca: “Stop a fake news e cyber-attacchi”
L’Unione europea condanna nel modo più risoluto l’aggressione ingiustificata della Federazione russa contro l’Ucraina nonché il coinvolgimento della Bielorussia in tale aggressione, si legge nella nota del Consiglio. Oltre a chiedere alla Russia l’immediata cessazione delle operazioni militari e il rispetto della sovranità e integrità territorial dell’Ucraina, il Consiglio dell’Ue ha chiesto a Mosca e alle sue forze armate il rispetto dei diritti umani e uno stop alla manipolazione dell’informazione perpetrata dalla Russia, incluse le campagne di fake news e i cyber-attacchi.
La sicurezza dei sistemi di informazione e i requisiti di base di cybersicurezza per l’Europa sono stati tra i temi discussi a Nevers dai ministri Ue. In agenda anche il percorso del Cyber resilience act, un’iniziativa legislativa annunciata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione nel settembre 2021.
Futuro incerto per la telco Veon dopo le sanzioni al magnate Fridman
La guerra Russia-Ucraina travolge intanto anche la telco olandese Veon, di proprietà al 48% di LetterOne, fondo di investimento del miliardario russo Mikhail Fridman che è tra i soggetti colpiti dalle sanzioni europee. Il Financial Times riporta che un gruppo di banche, tra cui Citigroup, Ing e JPMorgan, stanno riconsiderando i loro legami con il gruppo di telecomunicazioni olandese proprio per capire se le loro norme di condotta interne consentono di continuare il rapporto finanziario con un soggetto colpito da sanzioni. Veon genera la maggior parte del suo fatturato in Russia e in Ucraina tramite la sussidiaria Kyivstar.
Nel marzo del 2021 Veon ha ottenuto una linea di credito da 1,25 miliardi di dollari da dieci istituti bancari coordinati da Citigroup e che includono Credit Agricole, JPMorgan, Societè Generale, Barclays e Raiffeisen. È questa linea di credito, insieme ad altri prestiti verso sussidiarie di Veon, ad essere finita sotto la lente delle banche.
La scorsa settimana Fridman ha lasciato LetterOne assieme a un altro membro del consiglio di amministrazione, Petr Aven.
Gli analisti di JPMorgan hanno scritto la scorsa settimana in una nota che la capacità di Veon di continuare a generare ricavi fuori dalla Russia e dall’Ucraina è fortemente incerta e che ripagare il debito totale (5,5 miliardi) con lo scenario attuale sarà molto difficile. Fitch ha degradato il credit rating di Veon a B+, ma la telco ha reso noto di avere cash e depositi per un valore di 2,1 miliardi di dollari, di cui 1,5 miliardi in dollari Usa ed euro, e di poter sostenere le sfide del momento.
Musk rafforza l’Internet ucraino con Starlink
Space X di Elon Musk ha appena lanciato altri 48 satelliti di Starlink che hanno già raggiunto la loro orbita. Il lancio dei 48 ulteriori satelliti di Starlink non si traduce però nella volontà di Musk di fermare le fonti di news russe. E a chiarirlo è stato lo stesso patron di Space X. “A Starlink è stato detto da alcuni governi (non ucraino) di bloccare le fonti di notizie russe. Non lo faremo se non sotto la minaccia delle armi. Mi spiace di essere un assolutista della libertà di parola” aveva infatti twittato Musk il 5 marzo scorso, appena a ridosso del lancio di oggi degli ulteriori satelliti della costellazione che potenzia la diffusione di internet.