L'INIZIATIVA

Guerra Ucraina, la Ue aiuta i rifugiati a rimanere connessi

Con l’assist di Commissione e Parlamento, gli operatori europei e ucraini hanno sottoscritto una dichiarazione comune con l’obiettivo di garantire a prezzi accessibili o azzerati servizi di roaming e chiamate internazionali

Pubblicato il 08 Apr 2022

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La guerra di aggressione russa contro l’Ucraina ha sconvolto la vita di milioni di ucraini. Secondo le stime, sono 4,2 milioni le persone che hanno cercato rifugio nei paesi confinanti, in particolare in Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania, e che da qui si stanno progressivamente spostando verso altri Stati membri. Dinnanzi a questa crisi umanitaria pressante e crescente è indispensabile che i rifugiati ucraini abbiano accesso a una connettività a prezzi abbordabili, per rimanere in contatto con i loro familiari e amici, poter usare Internet e avere accesso a informazioni affidabili.

Per questo diversi operatori di telecomunicazioni basati nell’Ue e in Ucraina hanno sottoscritto una dichiarazione comune in merito a sforzi coordinati volti a garantire e fornire stabilmente a prezzi accessibili o azzerati servizi di roaming e chiamate internazionali tra l’Ue e l’Ucraina.

La Commissione e il Parlamento europeo hanno facilitato la redazione di questa dichiarazione comune e accolgono con favore la sua sottoscrizione da parte di 27 operatori (cui se ne aggiungeranno altri) dell’Ue e dell’Ucraina, compresi diversi gruppi attivi a livello dell’Ue e l’associazione che rappresenta vari operatori virtuali di rete mobile (Mvno Europe). A seguito di una serie di iniziative volontarie spontanee, la dichiarazione comune mira a creare un quadro più stabile per aiutare i rifugiati ucraini in tutta Europa a rimanere in contatto con familiari e amici rimasti nel loro paese.

“Poter rimanere in contatto con le persone più care e avere accesso alle informazioni rappresentano un’ancora di salvezza in tempi di crisi – dice  Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale – Per questo motivo, insieme al Parlamento europeo, sosteniamo le iniziative degli operatori delle telecomunicazioni volte ad agevolare una connettività mobile a prezzi accessibili per chi fugge dalla guerra e incoraggiamo a presentare altre misure di questo tipo, che possono aiutare a fare la differenza in queste circostanze eccezionali.”

“In questa situazione di emergenza molti operatori delle telecomunicazioni hanno dato prova di eccezionale solidarietà nei confronti delle persone che fuggono dall’Ucraina- sottolinea  Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno –  Quello di oggi è un ulteriore importante passo avanti. Accogliamo con favore la dichiarazione comune degli operatori europei e ucraini, che esprime la loro intenzione di facilitare il collegamento tra le persone colpite dalla guerra del Cremlino. Questo impegno consentirà di applicare più ampiamente possibile le misure volontarie in tutta l’Ue. Ovunque si trovino in Europa, i rifugiati saranno in grado di telefonare a casa e chi si trova in Ucraina potrà chiamare i propri cari all’estero a prezzi accessibili.”

Azione comune di operatori Ue e ucraini

Dopo aver reagito rapidamente alla crisi umanitaria con una serie di misure volontarie in tutta Europa, gli operatori delle telecomunicazioni si sono adoperati per dimostrare ulteriormente la loro volontà di aiutare e sostenere gli ucraini in questa tragica situazione. Riconoscendo l’importanza della connettività in tempi di crisi e in queste circostanze eccezionali, la dichiarazione comune è volta a istituire un approccio coordinato per garantire che gli operatori, sia dell’Ue sia dell’Ucraina, possano continuare a fornire connettività ai rifugiati ucraini. Gli operatori si impegnano ad attuare misure volontarie, in particolare ridurre le tariffe all’ingrosso per il roaming e altre tariffe applicate reciprocamente per agevolare le chiamate internazionali con l’Ucraina. In questo modo saranno ridotti al minimo i costi aggiuntivi per gli operatori sia dell’UE che ucraini, consentendo a ciascuno di coprire i rispettivi costi. Allo stesso tempo i firmatari ucraini della dichiarazione si impegnano a trasmettere agli utilizzatori finali i benefici delle misure volontarie applicate dai loro partner dell’Ue.

La dichiarazione comune è già stata sottoscritta da 24 operatori con sede nell’Ue, compresi molti gruppi europei, l’associazione che rappresenta diversi operatori virtuali di rete mobile (Mvno Europe) e da tutti i 3 operatori di telefonia mobile con sede in Ucraina.

La firma ha avuto luogo sotto l’egida e con il sostegno della Commissione e del Parlamento europeo, ed è stata facilitata dall’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche, Berec, e dall’autorità nazionale ucraina di regolazione, Ncec. L’ampio sostegno consentirà di ampliare le misure volontarie per appoggiare una connettività a prezzi accessibili tra l’Ue e l’Ucraina e renderle più stabili e sostenibili per tutto il tempo che sarà necessario.

La dichiarazione potrà essere sottoscritta da tutti gli operatori che lo desiderano, in qualsiasi momento a partire da oggi, e sarà applicabile per la durata di 3 mesi, allo scadere dei quali sarà riesaminata per tenere conto del rapido evolversi della situazione, dei suoi obiettivi umanitari e dell’eventualità che possano risultare più adeguate altre misure a più lungo termine adottate dalle autorità pubbliche e/o dall’industria. La Commissione, il Berec e l’Ncec continueranno a monitorare gli sviluppi e le misure volontarie.

“La dichiarazione congiunta di oggi mostra la determinazione degli operatori di telecomunicazioni europei nel continuare a sostenere le persone bisognose – commenta Etno – Con l’evolversi della crisi, rimarremo attivamente impegnati con i governi e le istituzioni dell’Ue per garantire che i rifugiati continuino a ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno. Etno ringrazia la vicepresidente  Vestager e il commissario Breton per la loro leadership. Ringraziamo anche DG Connect e Berec per il loro duro lavoro e non vediamo l’ora di continuare a collaborare su queste questioni estremamente importanti”.

Altre azioni intraprese dagli operatori

I firmatari di questa dichiarazione comune hanno intrapreso, sin dai primi giorni di questa crisi, diverse azioni per garantire la connettività in tutti i settori. Gli operatori di telecomunicazioni con sede nell’Ue hanno distribuito gratuitamente milioni di carte sim ai rifugiati ucraini. Molti dei rifugiati che utilizzano queste carte SIM usufruiscono anche di chiamate gratuite verso l’Ucraina, e il loro numero è in continua crescita. Alcuni operatori dell’Ue hanno inoltre abilitato il roaming gratuito e fornito gratuitamente WiFi e stazioni di ricarica nelle zone di frontiera e nei rifugi. Parallelamente gli operatori ucraini, che mantengono la connettività verso l’Ucraina e all’interno del paese nonostante l’aggressione militare, hanno garantito sin dai primi giorni di questa crisi il servizio di roaming nazionale all’interno del paese e offerto un roaming internazionale gratuito ai rifugiati di guerra.

I fondi dell’Ue

Allo stesso tempo gli Stati membri dell’Ue possono avvalersi del Fondo Sociale europeo (Fse) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per finanziare azioni volte a fornire ai rifugiati l’accesso a servizi essenziali come i servizi di comunicazione. Attraverso il Fse, per esempio, è possibile finanziare buoni per i rifugiati, da utilizzare per l’acquisto di abbonamenti per le comunicazioni mobili (carte sim). Il Fesr può contribuire a garantire la connettività locale mediante investimenti nelle infrastrutture e nelle relative attrezzature a beneficio dei rifugiati. Con l’Azione della coesione a favore dei rifugiati in Europa (Care), la Commissione garantisce una certa flessibilità delle norme del Fse, del Fesr e del Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead), per consentire una rapida riassegnazione dei finanziamenti disponibili per far fronte alle situazioni di emergenza nel contesto attuale. Queste misure contribuirebbero alla sostenibilità delle misure volontarie, in quanto mantengono a un livello gestibile l’onere per i portatori di interessi privati sia dell’Ue che dell’Ucraina.

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