LA PROPOSTA

Guindani: “L’Italia nomini un ambasciatore digitale presso la Ue”

Il presidente dello Steering Committee “Digital Single Market” di Confindustria Digitale: “Un responsabile italiano potrebbe aiutare a superare gli aspetti di frammentazione e dare organicità e peso all’iniziativa nazionale”

Pubblicato il 05 Mag 2016

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“Gli obiettivi di digitalizzazione e sviluppo che si prefigge la Commissione europea attraverso la creazione del Mercato unico digitale (Digital Single Market) sono di primaria importanza affinché l’Europa sia vincente nella competizione economica globale. Per questo è fondamentale che nell’impostare nuove regole si adotti un approccio integrato e flessibile, creando un contesto favorevole allo sviluppo del digitale in grado di accompagnare e valorizzare l’innovazione e contemplando, ad esempio, anche forme di auto e co-regolamentazione”. E’ quanto ha affermato Pietro Guindani, presidente dello Steering Committee “Digital Single Market” di Confindustria Digitale nel corso dell’incontro tenutosi questa mattina alla Camera con le Commissioni IX e X.

Per Guidani “il Dsm deve essere l’occasione per procedere a una generale semplificazione del quadro normativo europeo che, nel rispetto dei principali fondamentali, consenta alle imprese di muoversi con agilità in un mercato realmente aperto alla competizione, in cui non esistano distorsioni dovute a regolamentazione che creano barriere ormai superate dalla globalità dei servizi digitali. Il traguardo finale è un mercato unico di dimensioni continentali, dove vi siano regole omogenee in tutta l’Europa 28, chiare e certe per tutti gli attori. In sintesi un efficace ecosistema digitale europeo, che consenta l’integrazione delle attività on-line e off-line e realizzi la trasformazione digitale dell’industria”.

“Per il nostro Paese – ha continuato Guindani – attivare un quadro favorevole alla trasformazione digitale dell’economia è di fondamentale importanza per accelerarne il tasso di crescita. Confindustria Digitale è impegnata ad offrire un contributo sistemico al processo di costruzione dell’ecosistema digitale europeo e, vista la complessità e trasversalità dei temi in gioco, auspichiamo che a livello istituzionale venga designato un responsabile italiano del Dsm nei confronti dell’Ue, al fine di superare gli aspetti di frammentazione e dare organicità e peso all’iniziativa nazionale”.

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