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Huawei taglia i target per il 2020, ma stima utili in crescita

Lo annuncia il ceo Ren Zhengfei in un’intervista al Wall Street Journal: “Aumenteremo di 5,8 miliardi la spesa in R&S portandola a oltre 20 miliardi totali”. In Cina è tornato a lavoro il 90% dei dipendenti

Pubblicato il 26 Mar 2020

Ren Zhengfei

Huawei taglia i target ma prevede l’utile in crescita nel 2020. Il taglio del target si è reso necessario a causa delle diffusione del coronavirus ma anche della campagna negativa messa in campo dalla Casa Bianca.

In una intervista al Wall Street Journal, il ceo e fondatore del gruppo cinese, Ren Zhengfei, ha annunciato che la maggior parte dei lavoratori sono tornati in attività in Cina e che per quest’anno saranno aumentate le spese in ricerca e sviluppo di 5,8 miliardi di dollari per portarle a oltre 20 miliardi di dollari.

L’azienda, che ha sede a Shenzhen in Cina, ha potuto riavviare molte sue attività già dal 3 febbraio scorso e ha perso solo poca capacità produttiva nel corso di quest’anno a causa dell’emergenza coronavirus. Attualmente circa il 90% dei 150mila dipendenti in Cina è tornata al lavoro, mentre sull’estero sono aumentati i contatti in remoto. “Anche alla luce dell’attuale situazione noi possiamo ancora riuscire a vedere ricavi in aumento”, ha spiegato Zhengfei, anche se la società ha abbassato i target per la fine dell’anno, ritenendo che comunque non ci saranno dettagli fino al mese prossimo.

Mentre le vendite di smartphone stanno calando fuori dalla Cina, la domanda domestica per Huawei resta sostenuta. Globalmente, il colosso cinese sta vendendo 22 milioni di unità al mese, in leggero aumento rispetto allo scorso anno.

I nuovi smartphone P40

Itanto Huawei è salita sul palco di YouTube per mostrare la sua linea di smartphone P40, primo vero banco di prova (dopo l’esperimento Mate 30) dell’era post-Google: senza app e servizi della compagnia californiana, a causa del bando imposto dall’amministrazione Trump nel maggio scorso, ma con la piattaforma alternativa Huawei Mobile Services e un suo negozio di applicazioni, in rapida crescita anche grazie al miliardo di dollari investito dall’azienda per attrarre sviluppatori. Richard Yu, Ceo della divisione consumer di Huawei, ha svelato i top di gamma P40, P40 Pro e P40 Pro+, che come da tradizione puntano sul comparto fotografico sviluppato con la tedesca Leica e sulla forte integrazione di hardware e software, entrambi “fatti in casa”. I dispositivi si uniscono a quello più economico, il P40 Lite, lanciato sul mercato due settimane fa.

Sprint ai servizi premium

Huawei punta anche sui servizi in abbonamento di musica e video, che sfidano i colossi del settore come Netflix e Spotify, e a sorpresa lancia un proprio assistente virtuale. Si chiama Celia, risponde al comando “Hey, Celia” e si presenta come l’alternativa Made in Shenzhen a software analoghi: Siri di Apple, Alexa di Amazon, Google Assistente, Cortana di Microsoft e Bixby di Samsung.

Il colosso cinese lancia poi, anche in Italia, Huawei Music, servizio di musica in streaming analogo anche nel prezzo dell’abbonamento a Spotify, Apple Music e simili. Contiene 50 milioni di brani e 1,2 milioni di album. La compagnia rilancia infine Huawei Video, già presente in Italia e in Spagna, portandolo in altri 10 mercati europei. Il servizio in abbonamento, che punta a far concorrenza a realtà come Netflix e Amazon Prime Video, conta 140 milioni di utenti su scala globale.

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