Guerra "cinese" per i brevetti. Huawei ha infatti dato
via a un’azione legale in Germania, Francia e Ungheria contro Zte
che avrebbe violato alcuni brevetti relativi a tecnologie Lte e
usato il brand senza autorizzazione.
L'azione è stata avviata dopo che Zte ha rifiutato la proposta
di accordo fatta da Huawei per lo scambio di licenze e
brevetti.
"La proprietà intellettuale, per Huawei, è tra le risorse di
maggior valore. Per questo motivo ci sentiamo in dovere verso i
nostri utenti finali e soci di impegnarci al massimo per proteggere
queste risorse in ogni giurisdizione – ha commentato Song
Liuping, rappresentante legale dell'azienda – Dovunque queste
pratiche illecite si verifichino, faremo il necessario per
assicurarci che l'uso della proprietà intellettuale di Huawei,
da parte delle altre società, si basi sull'accettazione di
protocolli e pratiche internazionali".
Zte, da canto suo, si è detta sorpresa dell’azione legale
intrapresa sdalla collega cinese, sottolineando in una nota di
“rispettare e conformarsi senza alcuna riserva alle leggi ed ai
regolamenti relativi ai brevetti internazionali, e nega con
fermezza di aver violato alcun marchio e brevetto. Zte è sempre
disponibile a portare avanti trattative in buona fede, ma si
riserva il diritto di intraprendere a sua volta azioni legali in
situazioni come questa per difendere i suoi interessi e quelli dei
suoi clienti”.