L'INDAGINE

I down delle reti mobili penalizzano le telco: schizza al 29% il cambio operatore

Le rilevazioni di Facile.it: smart working e didattica spingono la domanda di qualità delle connessioni. Gli utenti più spinti a migrare altrove in caso di disservizi

Pubblicato il 05 Feb 2021

Sad man holding phone alone at home

Smart working e didattica a distanza rendono essenziale l’affidabilità delle linee telefoniche. E “imperdonabili” i disservizi. Ecco perché down delle linee e black out fanno aumentare fino al 29% il numero di cambi operatore da parte degli utenti. Emerge dall’indagine di Facile.it secondo cui nei 7 giorni successivi al manifestarsi del blocco delle linee, il numero di utenti che cambiano operatore di telefonia mobile registra un aumento.

Scende la tolleranza verso i disservizi

“Oggi, soprattutto dopo il primo lockdown, il numero di italiani che lavorano o studiano da casa tramite collegamento Adsl e servendosi del telefono cellulare è altissimo -spiega Lodovico Agnoli, responsabile new business di Facile.it -. Non potersi collegare ad internet o chiamare vuol dire per molti non poter lavorare o partecipare alle lezioni scolastiche; ecco perché la tolleranza dei clienti verso disservizi prolungati sulla linea telefonica è estremamente bassa e anche un solo inciampo spinge a cercare soluzioni alternative, quantomeno per la telefonia mobile”.

Impossibilità di chiamare o ricevere telefonate, mandare messaggi o navigare in internet, per ore – in termine tecnico down delle linee telefoniche – non sono più “tollerabili”. L’effetto collaterale è far scattare nel 35% dei casi la ricerca di un nuovo operatore, illustra l’indagine effettuata su un campione di oltre 35mila richieste di nuove sim completate sul proprio sito durante i periodi successivi ai black out degli operatori.

Il costo delle ore di lavoro perse

“L’indagine di Facile.it porta sotto i riflettori anche un’altra questione – si legge in una nota del sito -: qual è il costo delle ore di lavoro perse in caso di down delle linee telefoniche? Considerando il salario orario medio netto di un dipendente italiano (circa 12 euro) ogni ora di down può trasformarsi in un potenziale danno economico pari a decine di milioni di euro”.

Ecco come richiedere l’indennizzo

In caso di malfunzionamenti i consumatori possono far valere i propri diritti. L’allegato A alla delibera Agcom n. 347/18/CONS prevede un indennizzo di 6 euro al giorno in caso di completa interruzione del servizio per motivi tecnici imputabili all’operatore; se invece si è di fronte ad una irregolarità o discontinuità nell’erogazione del servizio che non comporta la completa interruzione, il rimborso spettante è pari a euro 3 per ogni giorno di malfunzionamento.

Per chiedere l’indennizzo il cliente deve presentare reclamo alla compagnia telefonica tramite i canali ufficiali dell’azienda indicati nella carta dei servizi; in caso di rigetto del reclamo o di mancata risposta, il consumatore può utilizzare gli strumenti messi a disposizione da Agcom per far valere i propri diritti.

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