Nel 2020 i ricavi derivanti da servizi di comunicazione veicolati dagli Ott rappresenteranno appena il 6% del totale dei ricavi complessivi del settore delle comunicazioni, che resterà in mano alle telco per il 94% del totale del mercato. Lo rende noto l’ultimo studio di Idate, “Future of Communication 2020: Telco & Ott communication – market forecasts”, secondo cui nel 2020 i ricavi derivanti da servizi di comunicazione degli Ott negli Usa e nei cinque maggiori paesi dell’Ue saranno pari a 15 miliardi di euro, più del doppio rispetto ai 7 miliardi generati nel 2012, ma sempre una minima parte rispetto ai 248 miliardi di euro generati dalle telco. Il mercato complessivo delle comunicazioni subirà un calo, legato più alla svalutazione del settore delle telco, in particolare del servizio voce in progressivo declino, che alla sottrazione dei ricavi da parte degli Ott.
Nel dettaglio, secondo Idate, il giro d’affari generato dalle telco passerà dagli attuali 263 miliardi di euro a 248 miliardi nel 2020. I ricavi derivanti da servizi voce e sms diminuiranno di 20 miliardi nei prossimi sette anni. Il giro d’affari generato dagli Ott, invece, passerà dai 7 miliardi del 2012, pari a una quota del 3% dei ricavi complessivi del settore delle comunicazioni, a 15 miliardi, pari ad una quota del 6% del fatturato complessivo del mercato delle comunicazioni, che somma i ricavi delle telco e quelli degli Ott. Il giro d’affari generato dagli Ott, secondo Idate, resterà una frazione marginale rispetto a qullo delle telco anche nei prossimi sette anni.
Lo studio di Idate mette in evidenza sei trend fondamentali, che caratterizzeranno il mercato dei servizi di comunicazione nei prossimi anni fino al 2020. In primo luogo, si assisterà ad un progressivo processo di aggregazione di diversi tipi di servizi di comunicazione. Ad esempio, Facebook, che in prima istanza è un social network, nel contempo offre anche servizi voce, messaggistica e servizi di sharing. Gli operatori dal canto loro continueranno a fornire i loro servizi tradizionali, voce e sms, ma nel contempo stanno già puntando a diversificare l’offerta tramite prodotti cloud o prodotti congiunti Gsm-led e Rcs (Rich communication Suite enhanced), commercializzati come “joyn”.
In secondo luogo, le telco stanno tentando di emulare gli Ott, lanciando servizi Over-The-Top in proprio come ad esempio Telefonica con la app Tu Me e Orange con Libon; un altro trend in atto, è il tentativo delle telco di siglare accordi di collaborazione con gli Ott, come hanno fatto Verizon e H3g Uk con Skype e H3g Hk con WhatsApp; un’altra via è quella di creare delle alleanze fra operatori, come avvenuto in Spagna fra Orange, Telefonica e Vodafone con il lancio di Joyn, un servizio congiunto di comunicazione multimediale sulla falsariga dei vecchi sms.
Un terzo trend individuato da Idate riguarda la rapida trasformazione di servizi voce e sms in commodity, mentre nel prossimo futuro aumenterà pesantemente la domanda di connettività mobile, in particolare tramite Wi-Fi, con un boom di domanda per quanto riguarda pacchetti dati illimitati per la fruizione di contenuti video.
Un quinto trend individuato da Idate è il forte boom delle video chiamate, grazie agli Ott e alla capillare diffusione della tecnologia open source WebRtc (Real time communication), che consente videochat gratis tramite browser. Una soluzione, la video chiamata, che in passato non ha mai prodotto i risultati sperati per le telco, ma che secondo la società di analisi tornerà in voga nei prossimi anni.
Infine, secondo Idate i consumatori saranno sempre a caccia di servizi Ott gratuiti, in cambio di informazioni private degli utenti. In generale, i servizi degli Ott costeranno poco, mentre il grosso valore aggiunto nel mercato mobile sarà la pubblicità. Tuttavia, servizi senza pubblicità come WhatsApp continueranno ad avere successo perché l’advertising è vissuto come un fastidio dagli utenti mobili.