Il Blackberry via dagli Emirati Arabi?

Il governo starebbe considerando restrizioni all’uso di applicazioni come e-mail e messaging, su cui viaggiano comunicazioni difficilmente controllabili. L’Authority locale: “Gli smartphone di Rim operano al di fuori delle nostre leggi”

Pubblicato il 26 Lug 2010

Il BlackBerry, ovvero il popolare smartphone usato da milioni di
businessmen in tutto il mondo, può costituire un rischio per la
sicurezza nazionale: è quanto sostengono gli Emirati Arabi Uniti,
che starebbero considerando delle restrizioni all’uso del
telefono della Rim nel Paese.

Già ad aprile, un altro Stato arabo, il Bahrain, aveva messo in
guardia contro l’uso del software BlackBerry Messenger per la
distribuzione di notizie locali, scatenando le critiche
dell’associazione Giornalisti senza frontiere, che ha
interpretato la posizione del Bahrain come un vero atto di
censura.

Ciò non ha impedito ad altri Stati del Golfo di cominciare a
preoccuparsi per i dati che viaggiano su alcune applicazioni del
BlackBerry. “Il BlackBerry opera al di fuori delle leggi
nazionali”, ha affermato la Telecommunications regulatory
authority degli Emirati. "Come conseguenza del modo in cui i
dati sul BlackBerry sono gestiti e conservati, nella forma attuale,
alcune applicazioni del BlackBerry permettono agli utenti un uso
improprio del servizio, causando gravi ripercussioni di ordine
sociale e giuridico e per la sicurezza nazionale”.

Ora gli Eau stanno lavorando per risolvere “questi problemi
cruciali con l’obiettivo di trovare una soluzione che salvaguardi
i nostri consumatori e garantisca il rispetto della legalità come
fissata dalle leggi degli Emirati”.

I Blackberry rappresentano il 20% del mercato mondiale degli
smartphone, dietro Nokia e davanti ad Apple. Ciò che preoccupa
Stati come gli Eau, spiega il Financial Times, sono i servizi di
posta elettronica e instant messaging che usano reti crittate
interne difficili da controllare per il governo. Gli Emirati
possono affermare che “attualmente i Blackberry operano fuori
della nostra giurisdizione”, perché l’introduzione degli
smartphone della Rim è antecedente alla legge del 2007 degli
Emirati sulla sicurezza nazionale. “Si tratta degli unici device
attivi negli Eau che immediatamente esportano i loro dati
all’estero e che sono gestiti da un’organizzazione commerciale
straniera”, fa notare la Telecommunications regulatory authority
del Paese.

Altri smartphone attivi negli Eau possono essere più facilmente
intercettati dal governo. Etisalat, il primo operatore telecom
degli Emirati, controllato dallo Stato, ha scatenato le proteste
dei consumatori l’anno scorso quando ha provato a installare uno
“spyware” (il software Interceptor) sui Blackberry dei suoi
abbonati. Etisalat ha invitato i suoi utenti a scaricare una patch
che in teoria avrebbe migliorato le performance del cellulare, ma
in realtà, ha rivelato la Rim, metteva l’operatore in grado di
catturare, leggere e conservare le e-mail dei clienti.

Anche in Europa e Usa i governi possono chiedere ai carrier di
fornire accesso al traffico e-mail protetto dei telefonini, ma la
tecnologia di cifratura di Rim fa sì che le comunicazioni sui
Blackberry restino riservate anche dopo l’intercettazione. Sembra
che per i Paesi arabi si tratti di un rispetto della riservatezza
non conciliabile con l’obiettivo di preservare la sicurezza
nazionale.

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