Internet super-veloce: a che cosa serve? La sfida per i service
provider oggi è spingere verso l'adozione dei nuovi servizi e
illustrare ai consumatori i benefici reali della banda ultra-larga:
molti utenti, infatti, sia negli Stati Uniti che in Europa, non
pensano che l’accesso all’ultrabroadband cambierà
significativamente le loro attività online, come rivela l’ultimo
studio di Analysys Mason.
Utilizzando i dati raccolti tramite il sondaggio Connected Consumer
(lo studio di Analysys Mason sulle attività telecom e media di
6000 consumatori in Europa e Usa), il report “Ultra-fast
broadband: price, positioning and identifying future
applications” ha scoperto che per quasi il 40% degli interpellati
la banda larga ultra-veloce non cambierà le attività condotte
online e in più molti consumatori non si aspettano che la
disponibilità dell’ultra-broadband li spingerà a modifiche
significative del tipo di applicazioni che usano.
“Ciò indica che molti non conoscono quali nuove applicazioni ed
esperienze saranno rese disponibili dalla banda larga
ultra-veloce”, nota Martin Scott, senior analyst di Analysys
Mason e autore del report. “Finché queste applicazioni non
compariranno, i service provider potrebbero adoperarsi a
sottolineare l’impatto positivo che l’ultra-broadband avrà
sulla qualità dell’esperienza di Internet degli utenti, anziché
insistere su killer application che ancora non ci sono”.
L’effetto cumulativo di un numero crescente di device connessi
nelle case dei consumatori, che usano ciascuno parecchia banda,
determineranno un picco di domanda che l’infrastruttura legacy
broadband potrebbe non essere sufficiente a soddisfare. Molti
consumatori indicano che condividere la connessione con altre
persone sta già avendo un impatto negativo sulla qualità della
loro esperienza di rete. Nel sondaggio Analysys Mason, il 20% del
campione ha detto che una connessione a 100Mbit/s “permetterebbe
di non subire rallentamenti di rilievo se altre persone a casa
usano Internet nello stesso momento”.
L'opportunità per i service provider è allora far capire agli
utenti che l'ultra banda larga può risolvere i potenziali
problemi creati da più device connessi contemporaneamente. “I
service provider dovrebbero segmentare il mercato e organizzare il
marketing in modo più intelligente, illustrando alle diverse fasce
di consumatori i benefici dell’ultra-broadband”, afferma Scott,
che è anche il direttore del programma di ricerca “Fixed
broadband” di Analysys Mason. “Alte velocità di accesso sono
un’attrattiva per gli early adopters, ma le famiglie
probabilmente sono più interessate alla simultaneità: per
esempio, la possibilità di ricevere contenuti in alta definizione
su più televisori, mentre altri in casa contemporaneamente
accedono a Internet super-veloce”.