“Appartengo a quella categoria di persone che crede che la concorrenza ci renda un’azienda migliore nel lungo termine. Può essere doloroso nel breve termine, ma alla lunga ci spinge a essere più innovativi e a realizzare prodotti migliori per i nostri clienti”. Si è espresso così il ceo di Ericsson, Borje Ekholm, intervistato dal Financial Times in merito alla decisione del regolatore telecom svedese di vietare alla cinese Huawei di partecipare alla realizzazione delle nuove reti 5G nel Paese. Per Ekholm tale decisione limita la libera concorrenza e i violi i principi della libertà di commercio.
Il regolatore svedese Pts ha “bandito” Huawei dalle reti nazionali 5G adducendo motivi di cyber-sicurezza. A inizio mese un tribunale ha in parte ribaltato il divieto della Pts e il regolatore ha di conseguenza fermato le gare per lo spettro 5G.
Il braccio di ferro con la Cina
Ericsson segue queste evoluzioni e, evidentemente, ritiene che il blocco delle aste per le frequenze del 5G sia un forte danno per gli operatori mobili perché impedisce di fatto un rapido roll-out delle nuove reti e dei servizi collegati.
Huawei, che ha sempre negato di porre rischi di sicurezza con i suoi software e apparati e ha respinto le accuse del governo svedese, ha fatto ricorso contro la decisione della Svezia di escluderla dalle sue reti 5G.
Sul caso è intervenuto anche il ministro degli Esteri cinese, affermando che la Svezia dovrebbe riconsiderare la sua decisione “non corretta” che mette al bando sia Huawei che la connazionale Zte per evitare ripercussioni sulle aziende svedesi attive in Cina.
Nella partita del 5G l’Europa rischia un nuovo ritardo
Ekhom ha detto al FT che un ritardo nel lancio complessivo delle nuove reti di telecomunicazioni in Europa era tra i suoi timori, mentre l’attenzione politica dell’Ue dovrebbe essere di implementare il 5G il più velocemente possibile.
All’epoca del 4G il dibattito in Europa era concentrato su quale sarebbe stata la killer app, ha ricordato il ceo di Ericsson; intanto che gli europei discutevano “gli americanie i cinesi hanno implementato il 4G più velocemente e la app economy per i consumatori è ora dominata dalle aziende americane e cinesi”.
Col 5G il copione si ripeterà, ma con un target non sui consumatori, bensì sulle imprese e “Rallentare il lancio del 5G è un rischio per l’economia”, ha sottolineato Ekholm. “L’Europa rischia di rimanere di nuovo indietro“.