Nessuna scalata di Telefonica a Telecom. A dirlo il ministro
spagnolo all’Industria, Miguel Sebastian, che definisce
“false” le notizie circolate in questi giorni sulla fusione dei
due operatori. "Il governo spagnolo – ha precisato il
ministro intervenuto alla giornata inaugurale del Gsma a Barcellona
– ha sempre detto di non aver niente da dire su questa intesa tra
compagnie. Tuttavia non penso che sia giusto per nessuno inventarsi
delle storie che sono false".
Intanto Asati, l'associazione dei piccoli azionisti di Telecom
Italia, chiede ai vertici aziendali di inserire nel prossimo Cda,
previsto per il 12 aprile "la richiesta di azioni di
responsabilità per i danni, e i connessi recuperi degli ingenti
esborsi finanziari già subiti", relativi alla vicenda delle
intercettazioni telefoniche illegali. In una lettera firmata dal
presidente di Asati, Franco Lombardi, e inviata la top management
di TI, al collegio sindacale della società e al presidente della
Consob si invitano “i vertici esecutivi, l'intero consiglio
di amministrazione, congiuntamente al collegio sindacale – scrive
Lombardi – di predisporre per il prossimo cda del 25 febbraio una
approfondita relazione sui fatti illegali", "in
riferimento agli aggiornamenti del processo penale in corso al
Tribunale di Milano connesse alle dichiarazioni
dell'investigatore privato Cipriani e alle notizie riportate
dalla stampa nazionale". Fatti nei confronti dei quali,
prosegue Lombardi, non è più rinviabile "una netta presa di
posizione" e l'inserimento dell'Odg dell'assemblea
"la richiesta di azioni di responsabilità".
Telecom Italia, tutti gli organi amministrativi e societari, si
legge nella lettera, "hanno ormai contezza di tutta la
documentazione disponibile per esprimersi/agire nei confronti di
coloro, società dirigenti ed altri a vario titolo coinvolti, per
il recupero delle ingenti spese addossate impropriamente sul
bilancio Telecom, come dichiarato dal presidente Galateri in
assemblea l'8 aprile 2009 e le altre spese per consulenze,
logistica e affari legali negli ultimi anni, compreso il
2009". Finché non ci sarà "una netta discontinuità
sull'intera vicenda dello spionaggio illegale, non si potrà
archiviare il periodo certamente piu' oscuro della storia della
nostra società che – conclude il presidente di Asati – tra
l'altro, non ha nulla da temere da eventuali pubblicazioni di
stralci di dossier eventualmente sfuggiti al sequestro della
magistratura".