Il made in Italy “brillerà” con Vega

Il lancio del razzo è fissato a gennaio 2012. Pensato e progettato in Italia servirà a mettere in orbita satelliti di piccole dimensioni

Pubblicato il 15 Nov 2011

Ci siamo: è quasi pronto al lancio anche il “nostro” Vega. È
il nome della stella, certo, ma anche la sigla del Vettore Europeo
di Generazione Avanzata, il “piccolo” razzo per satelliti fino
a una tonnellata e mezza pensato e progettato in Italia, convertito
in un programma europeo gestito dall’Esa, l’Agenzia spaziale
europea, e il cui utilizzo sarà seguito dalla società Arianespace
a partire dalla base spaziale di Kourou in Guyana francese.
Vega è un lanciatore per satelliti di piccole dimensioni fino a
1.500 chilogrammi, ideato per missioni che prevedono il lancio di
uno o più satelliti, ma anche per l’immissione del carico in
un’orbita circolare in sincronia con il Sole a una quota di 700
km.

Insomma, la soluzione ideale per le missioni di ricerca, perché
Vega con la sua capacità di lancio multiplo può mettere in
orbita con un unico volo oltre a un carico principale anche altri
piccoli satelliti scientifici “minori”, ed è in grado di
modificare l’inclinazione dell’orbita, passando da quella
polare a quella equatoriale. Vega completa la gamma europea dei
lanciatori per dimensioni e prezzo di lancio (30 milioni di euro):
mentre l’Ariane 5 è destinata a satelliti fino a 10 tonnellate
(con costi di 100 milioni), le Soyuz sono previste per la fascia di
mezzo (con “tariffe” di 60 milioni) ovvero carichi fino a 3
tonnellate. Si tratta di un mercato particolarmente interessante,
finora dominato dagli americani e dai russi, e in cui si stanno
affacciando anche altri potenziali concorrenti. Vega cercherà di
inserirsi in questa torta. Il razzo è costituito da tre stadi a
propulsione solida (P80, Zefiro 23 e Zefiro 9), ai quali è
affidato il compito di vincere la forza di gravità per raggiungere
la quota desiderata, e uno stadio addizionale a propulsione liquida
(Avum) che controlla l’assetto del lanciatore, la sua
traiettoria, il rilascio del satellite e il rientro
nell’atmosfera dell’ultimo stadio.

L’Italia partecipa con un ruolo di primo piano al progetto Vega.
Lo sviluppo del lanciatore è stato curato da Elv, una società per
azioni partecipata al 70% dal gruppo Avio e al 30% dall’Agenzia
Spaziale Italiana (Asi). L’idea di Vega nasce 16 anni fa sui
tavoli di progettazione dei tecnici dell’Avio a Colleferro,
vicino a Roma, che già costruiva in serie i booster a
combustibile solido dei vettori della serie Ariane 4, prima di
passare a realizzare quelli ancor più grandi che lanciano in
orbita Ariane 5. “L’arrivo di Vega sul mercato spaziale è da
tempo un obiettivo dell’Italia”, commenta Enrico Saggese,
presidente dell’Asi. “Siamo stati il terzo Paese, dopo Russia e
Usa, a effettuare dal 1964 lanci di satelliti in orbita – aggiunge
Saggese- e anche i successi di quegli anni hanno stimolato
l’industria nazionale a realizzare, con il supporto fondamentale
dell’Agenzia spaziale italiana, un proprio lanciatore per le
future missioni scientifiche o applicative nelle orbite
basse”.

Il primo lancio dalla rampa costruita appositamente nel centro di
Kourou, con la partecipazione decisiva di un’altra società
italiana, la Vitrociset, avverrà alla fine di gennaio del 2012. A
bordo del vettore partirà la sonda Lares (LAser Relativity
Satellite) dell’Agenzia spaziale italiana, un satellite il cui
compito è indagare il campo della fisica gravitazionale. In lista
d’attesa però ci sono altre importanti missioni: c’è Proba V,
piccolo satellite Esa incaricato di osservare l’ambiente; IXV,
l’Intermediate eXperimental Vehicle creato da Esa e da Thales
Alenia Space che sperimenterà le tecniche di rientro
nell’atmosfera; Lisa Pathfinder, che studierà le onde
gravitazionali originate dai fenomeni stellari.

È prevista poi la realizzazione di altri quattro lanciatori di
questa tipologia nell’ambito di un contratto recentemente
sottoscritto da Esa, Arianespace ed Elv.

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