IL PIANO 2014-2016

Il rilancio di Patuano: “La mia è una ricetta di crescita”

Investimenti raddoppiati, tutela dell’occupazione e Tim Brasil asset strategico: l’Ad spazza via le critiche e guarda al futuro. Convocata l’Assemblea per il 20 dicembre

Pubblicato il 08 Nov 2013

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Investimenti raddoppiati rispetto al piano precedente, tutela dell’occupazione e Tim Brasil asset strategico: queste le tre leve su cui fa forza il “Piano Patuano”. In occasione della presentazione alla stampa del piano approvato dal Cda di ieri, l’Ad di Telecom Italia, nonostante le “pressioni” sull’azienda – il “caso” Telefonica finito sul tavolo dell’esecutivo, i piccoli azionisti sul piede di guerra, il declassamento del titolo da parte delle maggiori agenzie di rating – non solo non è apparso scoraggiato, ma anzi ha descritto il “nuovo corso” con ottimismo e fiducia. E per stemperare gli animi ha anche dato man forte alle idee di Marco Fossati, il numero uno di Findim: “Siamo allineati e abbiamo la stessa visione di sviluppo industriale”, ha detto puntualizzando che la stagione prossima ventura sarà all’insegna della crescita.

“Gli investimenti del piano industriale 2014-2016 sono pari a più del doppio rispetto al piano precedente. A fine 2016 avremo un’Italia più digitale e più connessa”, ha detto Patuano. Rassicurazioni sono arrivate sul fronte occupazionale: “Il piano industriale non contiene nessun taglio occupazionale. Ed i maggiori investimenti sono la migliore tutela occupazionale per gli oltre 50mila lavoratori di Telecom Italia e per i 120mila dell’indotto”. L’Ad ha inoltre ricordato che l’azienda è impegnata con i sindacati “per la difesa dei livelli occupazionali”.

Relativamente a Tim Brasil Patuano ha detto che “il Brasile rimane un attivo strategico per noi e come tale lo tratteremo. Il Paese ha oltre 200 mln di abitanti con grande fame di Internet. Sulla vendita delle torri “analisi e studi sono in corso ma nessun accordo”, ha puntualizzato in una nota Tim Participacoes, la controllata di Telecom precisando che le valutazioni in corso includono ”vendita di azioni, partnership e altre opzioni che possano sbloccare il valore dell’asset e migliorare l’efficienza industriale dell’azienda”. “Il cda di Telecom Italia non attiene ai desiderata di Telco o Telefonica – ci ha tenuto a puntualizzare Patuano -. Ma attiene all’opportunità di continuare a investire in Brasile nell’interesse di tutti gli azionisti”.

Se il Brasile resta strategico è invece addio all’Argentina: “Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi un’offerta da parte di un potenziale acquirente, per circa 1 miliardo di dollari, per la nostra partecipazione detenuta nel capitale di Telecom Argentina”. E secondo quanto riferisce Dow Jones Newswires Fintech Investments Ltd l’offerta sarebbe pari a 960 milioni dollari. “La proposta – ha aggiunto Patuano – è stata analizzata dal Cfo, Piergiorgio Peluso, ed è stata sottoposta al consiglio di amministrazione che ieri mi ha dato mandato per arrivare al closing dell’operazione”, che rientra nel progetto di revisione del portafoglio delle partecipazioni internazionali di Telecom.

In risposta al parere di Fitch, secondo cui l’attuazione del nuovo piano 2014-2016 presenta considerevoli rischi, Patuano ha puntualizzato che sono state fatte una serie di operazioni “che determinano una struttura del patrimonio assolutamente sostenibile. Siamo confidenti che l’operazione da 4 miliardi approvata ieri sia quanto necessario”. “È ovvio che siamo interessati a recuperare l’investment grade dove l’abbiamo perso ma gli elementi che determinano l’investment grade sono una molteplicità”. Il cfo Piergiorgio Peluso ha aggiunto che “Fitch ha confermato il rating. Il punto che è necessario confermare è che una cosa è il livello del debito l’altro il livello di sostenibilità dell’azienda. Siamo convinti che l’attuale piano possa, insieme a rafforzamento patrimoniale e dismissioni, consentire di affrontare tutti gli sforzi per stabilizzare i flussi di cassa”. In occasione del Cda non si è parlato invece – ha detto Peluso – di politica sul dividendo pertanto, qualunque “indiscrezione al riguardo non è corretta”. E Peluso ha inoltre specificato che Telecom non intende portare avanti il piano di emissione da 3 miliardi di euro di bond ibridi: “Le agenzie di rating in passato consideravano nelle loro valutazioni una parte del bond ibrido come equity. Un approccio che è stato modificato e alcune agenzie non riconoscono più la componente equity. Lo strumento per noi ha perso qualunque tipo di attrattività. Dal nostro punto di vista non è più attuale”.

L’Ad ha affrontato anche il capitolo “scorporo”: “Abbiamo inserito nel piano di rilancio industriale la cosiddetta separazione funzionale della rete. Voglio evidenziare che, senza alterare gli equilibri di mercato, ci poniamo in una condizione di best pratice per garantire a tutti libertà di accesso. E ove ci fossero condizioni per andare oltre da quanto richiesto dalla commissione Ue noi siamo sempre qui”.

“Il punto importante – ci ha tenuto a sottolineare Patuano – non è sospendere il progetto ma attuare il progetto”. L’Ad è intervenuto anche sulla questione security: “Legare la sicurezza nazionale all’ultimo miglio della rete mi sembra una forzatura per chi conosce il mondo delle tlc. Ben più della metà del traffico voce avviene oggi su reti mobili – ha sottolineato Patuano – e allora perché non parliamo di sicurezza delle reti mobili dove nel nostro Paese abbiamo un operatore russo, inglese, eccettera? La sicurezza delle reti è un tema che sta estremamente a cuore a Telecom Italia e non ho timore a dire che Telecom in materia ha una serie di processi che cercano di essere ai migliori livelli possibili”.

Intanto Telecom ha fissato al 20 dicembre la data dell’Assemblea – richiesta da Fossati con l’obiettivo di revocare il Cda. “Io credo – ha puntualizzato Patuano- che il vero tema che sta sottolineando Fossati sia quello della governance e dell’indipendenza del consiglio rispetto a un azionista”. Su questo, “il nostro consiglio ha un’attenzione maniacale. Abbiamo consiglieri indipendenti e non viene fatto uno sconto a nessuno sul tema della governance. Ritengo che sia lecito che un azionista come Fossati possa chiedere di avere un confronto nella sede assembleare e sono contenuto che la nostra visione industriale sia molto più convergente che divergente”.

Da parte sua Telefonica ha dato il proprio “sostegno al piano presentato dall’Ad Patuano”, ha detto in conference call il direttore finanziario Angel Vila spiegando che il gruppo spagnolo ha investito 103 mln nel prestito convertendo. “Abbiamo partecipato al bond convertendo. Pensiamo sia importante dare stabilità alla compagnia”, ha aggiunto e “siamo interessati a creare valore e a sostenere il management”. “Siamo un azionista stabile e fedele di Telecom e sosteniamo il piano. Pensiamo vada nella giusta direzione”, ha precisato Vila.

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