Un notevole aumento di domanda per apparati dedicati alla banda larga, allo streaming, al telelavoro e affini: l’emergenza Coronavirus se da un lato ha impattato, e non poco, sul primo trimestre di molte aziende dell’Ict, dall’altro ha sortito anche effetti positivi. E per la finlandese Nokia si aprono inediti scenari.
Nell’ultimo decennio il valore del titolo in Borsa ha subito un forte ribasso, in particolare a seguito del posizionamento al rialzo di Apple e Samsung. Dalla quotazione di 30 dollari antecedente alla vicenda Lehman Brothers, Nokia ha visto il proprio prezzo scivolare anche fino a 1,5 dollari prima di una infinita fase di “trading range”, gergo tecnico degli analisti per indicare una assenza di direzionalità, fino ad arrivare a marzo 2020 quando da un prezzo minimo di circa 2,40 dollari è cominciata una rapida risalita che lo ha portato a 4,50 dollari del 9 giugno.
Il seguente grafico di lungo periodo mostra che ci si trova di fronte a un livello di prezzo che già altre volte ha respinto in basso le quotazioni e che rappresenta anche una “soglia psicologia”: il livello dei 5 dollari.
Da valutare che la lunga discesa del prezzo di Nokia è partita da una strategia societaria che non volle seguire la Apple nella gara alla creazione di uno smartphone che fosse anche un pc tascabile. Nokia non credeva all’epoca che avrebbe funzionato. Ma oggi quel che il mercato chiede è “sostanza”, cioè connettività per tutti, stabile e in ogni luogo e servono dunque concretezza e apparati che diano garanzia di qualità e stabilità.
Ecco che Nokia potrebbe occupare una nuova nicchia di mercato e se anche il prossimo trimestre confermerà la crescita della domanda, allora non ci sarà da stupirsi di vedere il titolo in Borsa proseguire la salita, con un primo target di prezzo in area 8 dollari, come evidenziato dal prossimo grafico.