A trainare la crescita del mercato dei chipset per il Wi-Fi, segnato da una rapida adozione delle tecnologie Wi-Fi 6 e Wi-Fi 6E, insieme all’emergere del Wi-FI-7, con importanti progressi in termini di prestazioni, riduzione della latenza ed efficienza della rete, è la proliferazione di dispositivi intelligenti, applicazioni IoT e soluzioni per la smart home. Grazie a queste evoluzioni il settore arriverà a un valore, nel 2030, di 48,4 miliardi di dollari, crescendo in media ogni anno del 6,44%. A fotografare la situazione è un recente report di Credence Research, secondo cui il mercato – che nel 2022 valeva 29,7 miliardi di euro – beneficerà anche della diffusione crescente delle reti 5G e dell’edge computing.
I verticali più interessati da questo sviluppo su scala globale saranno, secondo Credence Research, la sanità, l’automotive, le telecomhttps://www.corrierecomunicazioni.it/tag/telecomunicazioni/unicazioni e l’automazione industriale, dove sono essenziali la comunicazione e l’automazione in tempo reale. “Con la transizione delle aziende verso ambienti di lavoro ibridi e la trasformazione digitale, cresce la dipendenza dalle soluzioni Wi-Fi per una connettività remota senza soluzione di continuità – spiega il report – con un arichiesta crescente di soluzioni Wi-Fi sicure ed efficienti dal punto di vista energetico.
Migliora la user experience
Grazie ai nuovi chipset per il Wi-Fi, secondo la ricerca, sarà possibili migliorare la user experience in settori applicazioni come streaming, i giochi online, il cloud computing e il lavoro a distanza.
Dispositivi intelligenti in primo piano
Al centro della dinamica di crescita, secondo Credence Research, c’è anche a rapida espansione delle tecnologie perla smart home e le smart city, oltre che per l’IoT in ambito industriale. Parliamo, per fare qualche esempio, di termostati intelligenti, telecamere di sicurezza, elettrodomestici connessi e sistemi autonomi si affidano alla connettività wireless continua per funzionare in modo efficiente.
Investimenti in crescita
A completare il quadro emerge anche il trend di investimenti in crescita indirizzati alla trasformazione digitale delle aziende, con l’implementazione di progetti di infrastrutture intelligenti. Gli investimenti sono indirizzati principalmente sui servizi basati su cloud, sugli ambienti di lavoro ibridi e sulle soluzioni di rete ad alte prestazioni, che si accompagnano alle iniziative pubbliche per espandere le reti Wi-Fi aperte alla cittadinanza, i sistemi di trasporto intelligenti e i servizi sanitari connessi.
Sicurezza ed efficienza energetica
Con l’aumento delle minacce alla sicurezza informatica e dei consumi energetici,spiega il report, i produttori si stanno concentrando sullo sviluppo di chipset Wi-Fi sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico, grazie a protocolli di sicurezza avanzati come la crittografia WPA3 e il rilevamento delle minacce guidato dall’intelligenza artificiale. A questo si uniscono architetture a basso consumo energetico per estendere la durata della batteria nei dispositivi portatili e IoT, migliorando l’adozione in diversi settori industriali.
Novità per il Wi-Fi nel Regno Unito
Una recente proposta di Ofcom intanto è destinata a dare nuovo slancio al comparto Wi-Fi nel Regno Unito: l’authority britannica ha infatti messo sul piatto l’idea che entro la fine del 2025 possa essere consentito per il Wi-Fi di nuove generazione l’utilizzo della banda di frequenze “upper 6 GHz”. L’idea, che al momento è stata posta in consultazione, è finalizzata – contestualmente alla volontà di rendere più efficiente l’allocazione dello spettro radio – a consentire un aumento trasversale della qualità del Wi-Fi a beneficio dei cittadini e delle imprese britanniche.
Aiip plaude alla proposta di Ofcom
“Mentre il Regno Unito dimostra leadership, adottando un approccio pragmatico che massimizza i benefici per gli utenti, l’Europa rimane impantanata in discussioni teoriche e spesso pretestuose – commenta Giovanni Zorzoni, presidente di Aiip, l’associazione italiana degli Internet provider – La necessità di più spettro per il Wi-Fi è evidente: la connettività nelle case, nelle aziende e nei luoghi pubblici dipende sempre più da reti Wi-Fi performanti, e il Wi-Fi 6E e la sua evoluzione Wi-Fi 7 tribanda, necessitano di risorse adeguate per esprimere il loro pieno potenziale”.
Se anche in italia si prendese in considerazione una soluzione del genere, prosegfue Zorzoni, a beneficiarne sarebbero anche le linee del Fixed wireless Access: “Il traffico Fwa viene comunque scaricato su Wi-Fi all’interno delle abitazioni e delle aziende – spiega – la capacità delle reti Wi-Fi di gestire elevati volumi di dati in ambienti densi rimane quindi un collo di bottiglia comune per tutte le connettività ad alte prestazioni, Fwa inclusa. E’ necessario al più presto permettere che il potenziale di questi investimenti, con velocità a 1 Giga e oltre, possa essere effettivamente e pienamente sfruttato nelle case e imprese italiane, attraverso reti Wi-Fi di pari prestazioni”.
Smart home, i dati dell’osservatorio PoliMI
Secondo i dati appena pubblicati nella ricerca sulla smart home dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, nonostante la fine di bonus e incentivi energetici, nel 2024 il mercato della smart home ha sfiorato i 900 milioni di euro, registrando un +11% rispetto al 2023. Una crescita superiore alla media europea, che si è fermata al +6,5%, nonostante la spesa pro-capite in Italia sia ancora circa metà di quella europea: 15,5 euro per abitante contro 32,5.
A trainare il mercato in Italia sono le soluzioni per la sicurezza (videocamere, sensori per porte-finestre e serrature connesse”, che da sole rappresentano il 28% del valore, seguite dagli elettrodomestici smart (19%) e dai dispositivi per il risparmio energetico come caldaie, termostati, valvole termostatiche e condizionatori connessi (16%) e smart speaker (14%).
Con la crescita del mercato aumenta anche la consapevolezza degli italiani: 6 su 10 possiedono già degli oggetti smart in casa, ma soltanto 4 su 10 li hanno connessi alla rete internet. Di pari passo aumentano anche i servizi attivabili dall’utente, spesso integrati con soluzioni IoT e con l’Intelligenza Artificiale.
“Gli ultimi mesi hanno portato importanti novità sul mercato – afferma Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things – Da un lato, cresce la consapevolezza dei consumatori e, in parte, della filiera di installatori e manutentori, sempre più convinti delle potenzialità delle soluzioni per la casa smart. Dall’altro lato, si assiste a una platea sempre maggiore di aziende che punta su valorizzazione dei dati, offerta di nuovi servizi e integrazione con soluzioni di Intelligenza Artificiale per fidelizzare i propri clienti, garantendo un’esperienza sempre più personalizzata e creando valore grazie ai dati raccolti. Nel 2025 le sfide per la Smart Home saranno l’evoluzione degli ecosistemi per l’interoperabilità, con Matter in prima fila tra le iniziative più rilevanti, e l’arrivo del Data Act, che si propone di regolare e armonizzare l’accesso equo ai dati, inclusi quelli prodotti dagli oggetti smart in casa”.