Il Wi-Fi compie 20 anni. Il 30 settembre 1999, infatti, fu reso disponibile pubblicamente lo standard “Lan wireless 802.11b” per i prodotti in commercio, dando il via alla rivoluzione “senza fili” per gli utenti di Internet. La tecnologia è stata prima protagonista della connettività casalinga e aziendale, poi si è diffusa sugli smartphone, nei luoghi pubblici e anche sugli aerei. La prossima frontiera è portare un Wi-Fi di luce sui satelliti per le telecomunicazioni in orbita nello spazio.
La prima versione del protocollo per il Wi-Fi fu pubblicata nel 1997, nel 1999 fu aggiornato con una velocità di collegamento maggiore e reso di pubblico dominio. Lo stesso anno si è formata anche la Wi-Fi Alliance, l’associazione che detiene il marchio commerciale in base al quale vengono venduti la maggior parte dei prodotti che hanno questa tecnologia a bordo.
Verso il Wi-Fi 6
Il prossimo standard di questa tecnologia sarà il Wi-Fi 6, che dovrebbe debuttare entro quest’anno. E’ sviluppato sulla base delle stesse innovazioni wireless del 5G e in vista dello sviluppo dell’Internet delle Cose (IoT).
A poco meno di un anno dalla presentazione dello standard, la Wi-Fi Alliance ha lanciato ufficialmente il programma di certificazione Wi-Fi 6, promettendo una serie di nuove caratteristiche e funzionalità progettate per garantire prestazioni di rete complessive più efficienti, soprattutto in aree affollate. Lo standard Wi-Fi 6 dovrebbe infatti offrire miglioramenti significativi di capacità, prestazioni e latenza per l’intero ecosistema Wi-Fi, in particolare negli ambienti caratterizzati dalla presenza di numerosi dispositivi connessi contemporaneamente, come stadi, aeroporti e parchi industriali. Numerosi chipmaker hanno partecipato al programma di test di certificazione, e tra questi si possono citare Broadcom, Intel, Marvell e Qualcomm.
Le funzionalità avanzate supportate dallo standard Wi-Fi 6 includono la divisione multipla di frequenza ortogonale (orthogonal frequency division multiple access, Ofdma), il multi-user multiple input multiple output (Mu-Mimo), la trasmissione beamforming, la modulazione numerica di ampiezza in quadratura 1024 (1024-Qam), canali a 160 MHz per aumentare la larghezza di banda e sistemi target wake time (Twt) per migliorare significativamente la durata della batteria nei dispositivi connessi. Wi-Fi 6 offre inoltre protocolli di sicurezza avanzati e necessita dell’ultima generazione di soluzioni di sicurezza (Wi-Fi Wpa3).
Il Galaxy Note 10 di Samsung è il primo smartphone ufficialmente certificato per il nuovo standard, ma anche l’iPhone 11 e 11 Pro, appena lanciati, supportano entrambi il Wi-Fi 6. Sul fronte dei router, Ruckus Networks ha annunciato che il suo access point per reti ad alta densità Wi-Fi R750 dedicato a strutture indoor è tra i primi prodotti a essere certificato per il Wi-Fi 6