Iliad ci riprova. Il gruppo di Xavier Niel, secondo quanto scrive Bloomberg, ha rilanciato le trattative per un potenziale accordo per alcune delle attività di Vodafone. Uno dei diversi scenari possibili in discussione coinvolgerebbe anche le attività italiane del gigante britannico delle telecomunicazioni.
Le due società hanno riavviato le discussioni dopo che Niel ha acquisito a settembre una partecipazione del 2,5% di Vodafone. L’azienda francese ha anche studiato gli asset di Vodafone in altre parti d’Europa. Iliad, scrive l’agenzia americana, non ha ancora deciso quale delle numerose operazioni potenziali perseguirà e nessuna transazione è imminente e Vodafone potrebbe aspettare un amministratore delegato permanente prima di concludere qualsiasi accordo. Vodafone a febbraio dello scorso anno ha rifiutato un’offerta di 11,25 miliardi di euro per le attività italiane da parte di un consorzio guidato da Iliad, sostenendo che non era nell’interesse degli azionisti.
Iliad in Italia si dà al B2B
Intanto alla vigilia del quinto compleanno Iliad si prepara per una nuova importante avventura: quella delle offerte al mercato business to business. Lo annuncia in un’intervista a CorCom il numero uno Benedetto Levi.
“È arrivato il momento di andare a soddisfare anche questa fetta di mercato: nel corso degli anni abbiamo ricevuto molte richieste da parte di imprese e professionisti per un’offerta dedicata che annunceremo ufficialmente entro l’estate”, ha sottolineato Levi.
Iliad punta a imprese, di qualsiasi dimensione, e partite Iva. “Nel mercato oggi ci sono 4 milioni di partita Iva 10 milioni di sim business e poco meno di 3 milioni di accessi broadband. I bisogni di connettività stanno aumentando su tutti i fronti con una forte accelerata negli ultimi anni a partire dal Covid – ha spiegato – Molti professionisti hanno deciso di attivare le nostre offerte per il consumer in questi anni pur di poter contare su tariffe trasparenti e senza sorprese sul fronte di rimodulazioni o rialzi. Abbiamo ora sviluppato offerte che andranno a rispondere a una serie di esigenze ad ampio spettro tenendo conto dei diversi tipi di impresa e di business.
Xavier Niel guarda all’asset management
Oltre che sui colloqui con Vodafone, Niel è concentrato anche sul settore dell’asset management e ha avviato una collaborazione con il gruppo di wealth management indipendente svizzero Bruellan per dare una sterzata a Gam, asset manager elvetico in difficoltà da alcuni anni. I due investitori, si legge in una nota congiunta, hanno reso noto di disporre di una quota complessiva pari al 7,5% del capitale e di aver formato un gruppo di investimento allo scopo di coordinare “alcune decisioni” su Gam. “Il gruppo ha investito in Gam perché c’è la possibilità di ricostruire la reputazione della società, posizionandola tra le migliori nell’asset management” ed “è convinto che le azioni di Gam siano sottovalutate e offrano un upside significativo” se si riuscirà a “completare un turnaround di successo e dare priorità ai core business della gestione della ricchezze degli individui più facoltosi (Uhnw) e dell’asset management specialistico all’interno di una più efficiente struttura societaria”.
Niel e Brullen, che si sono affidato al veterano dell’industria degli hedge fund, Albert Saporta, per gestire la partita, avvertono il cda che “qualsiasi operazione strategica raccomandata dal board di Gam dovrà riflettere questo potenziale”. Negli ulti 5 anni Gam ha perso quasi il 96% del suo valore in Borsa, dove quota a 0,75 franchi svizzeri contro gli oltre 16 franchi del 2018. L’ingresso di Niel e Bruellan spinge il titolo a Zurigo, dove sale del 5,8%.