Da qualche giorno si è riacceso l’hype sul ruolo di Iliad nella partita del consolidamento. Archiviata l’attenzione sull’operazione Fastweb-Vodafone è sulla telco guidata da Benedetto Levi che sono puntati i riflettori. Secondo Intermonte Iliad “è destinata al un ruolo di jolly nel consolidamento del mercato italiano”, e per uno strano gioco del destino se a suo tempo fu la fusione fra Wind e Tre a rappresentare per Iliad l’occasione d’oro per sbarcare sul mercato italiano – l’Antitrust Ue impose la presenza di un quarto operatore affinché fosse garantita la concorrenza di mercato – ora Iliad diventa protagonista della storia all’inverso, diventando il soggetto candidato ad abbattere quella concorrenza invocata. I tempi certo sono cambiati e una competizione a quattro non è più sostenibile. “La riduzione del numero di operatori da cinque a quattro semplificherebbe la struttura del mercato, favorendo il processo di market repair a beneficio di tutti gli operatori”, evidenziano sempre gli analisti di Intermonte.
Approccio pro-telco o pro-consumatori?
Ma l’evoluzione dello scenario dipenderà molto dalle intenzioni della nuova Commissione europea: l’approccio sarà pro-telco o pro-consumatori? “Con l’insediamento del nuovo Commissario per la concorrenza, Teresa Ribera, non escludiamo che Dgcomp possa adottare un approccio più flessibile nei processi di consolidamento nei mercati nazionali”, è il parere sempre degli analisti di Intermonte secondo i quali le due opzioni sul tavolo, ossia un’operazione Iliad-Tim o Iliad-WindTre sarebbero entrambe potenzialmente soggette a “rimedi” per evitare “un’eccessiva concentrazione” considerato che le quote di mercato di Tim e WindTre sono sostanzialmente analoghe, rispettivamente pari al 23,5% e al 24%. ,
Iliad-Tim o Iliad-WindTre?
Tuttavia secondo Intermonte “un’operazione tra Wind3 e Iliad offrirebbe una maggiore complementarità nello spettro 5G, considerando che Wind3 non dispone della banda a 700 MHz, a differenza di Iliad, Vodafone e Tim, riducendo così la necessità di cessioni a nuovi operatori”. E ancora: “Un eventuale consolidamento tra Wind3 e Iliad avrebbe comunque risvolti positivi per Tim. Sebbene l’appeal speculativo su Tim Consumer verrebbe meno, resterebbe infatti aperta l’opzione di un possibile interesse per PosteMobile, che con una quota di mercato consumer del 6% (contro il 21,5% di Tim) presenterebbe minori criticità antitrust”.